venerdì 31 dicembre 2010

I Templari hanno custodito la sacra sindone

















Roma - I Templari, l'ordine religioso-militare piu' potente del Medioevo, probabilmente per un certo periodo custodirono la Sindone oggi conservata a Torino. Dopo l'importante libro di Barbara Frale, 'I Templari e la Sindone di Cristo' (Il Mulino), il nuovo numero della rivista 'Storia in Rete' (luglio-agosto) diretta da Fabio Andriola si occupa di come e' arrivata la Sindone in Europa e soprattutto del ruolo giocato dai Cavalieri del Tempio in questa vicenda. Lo fa tenendo conto del legame fra il 'Demone Barbuto' chiamato Baphometto, l'effigie che in segreto i templari avrebbero venerato, e il Sacro Lino che pochi anni dopo il loro rogo comparve a Lirey. Un articolo a firma di Massimo Centini, 'I Templari distrutti per la Sindone', dalle pagine della rivista spiega infatti che i Templari forse veneravano in segreto il Mandylion di Edessa, che dopo il 1300 sara' chiamato 'Sindone'.
Nella primavera 2010 sara' nuovamente possibile vederla dal vivo. Ma per secoli il 'Sacro lino' non era accessibile che a pochissime persone. La Sindone, spiega 'Storia in Rete' e' storicamente 'monitorabile' a Lirey in Francia a partire dal 1353-'56: in quel breve periodo sappiamo che la reliquia era di proprieta' della famiglia francese de Charny; fu un membro di questa nobile famiglia, Margherita de Charny, che la cedette ai Savoia. Prima di allora abbiamo tutta una serie di tracce ed indizi che collocano la Sindone in varie localita' tra loro prive di apparenti legami. Un cavaliere crociato, Robert de Clary, presente alla presa di Costantinopoli, nel 1204, scrisse nelle sue memorie ('Prologues de Costantinoble') di aver visto la Sindone nella chiesa di Santa Maria di Blacherne. Dopo il sacco di Costantinopoli non si ebbe piu' alcuna notizia della Sindone in quella citta'. E' stato ipotizzato che a portare la Sindone in Europa abbiano contribuito i Cavalieri Templari: infatti e' tesi abbastanza diffusa, anche se non confermabile, che insieme al gran maestro templare Jacques de Molay, nel 1314 a Parigi fu bruciato anche Goffredo di Charny (Charnay), governatore di Normandia. Forse un antenato della famiglia di Lirey che possedeva la Sindone. Altra famiglia con presunti esponenti Templari era quella dei de La Roche: si dice che uno di essi, Ottone de La Roche, avrebbe prelevato la Sindone a Costantinopoli per inviarla in Europa. Vi e' chi sostiene un legame di parentela tra Goffredo di Charny templare, arso nel 1314 a Parigi, e la famiglia omonima che risultera' essere in possesso della Sindone a Lirey. L'aspetto piu' singolare della questione e' relativo al presunto idolo barbuto, che si diceva fosse adorato dai Templari con devozione feticistica. Quest'idolo era conosciuto come Baphometto', ma non abbiamo fonti certe sul suo aspetto effettivo. Da un punto di vista etimologico e' stato interpretato come una corruzione di Maometto, ma si tratta comunque di illazioni non supportate da un fondamento storico. Ebbene, si suggerisce la possibilita' che il mitico Baphometto in realta' fosse un'effigie di Cristo, probabilmente il Mandylion, ovvero la Sindone ripiegata.

fonte
www.adnkronos.com (2009)

giovedì 30 dicembre 2010

Guy Patton e Robin Mackness "L’enigma dei templari, il mistero di Rennes-le-Château e il potere delle società segrete" (Newton Compton)



















La storia come noi la conosciamo, quella che si studia sui libri di scuola, non rivela che solo una parte infinitesimale della verità o delle verità che si annidano nei coni d’ombra di vicende a volte poco chiare a volte misteriose, e che il più delle volte si rivelano sconcertanti. Prendiamo ad esempio la storia di Otto Rahn, che negli anni Trenta ripropose il mito del Graal, per lui una vera e propria ossessione. E non solo per lui ... Lo fu anche per la “Forschungsgemeinschaft Deutsches Ahnenerbe”, meglio conosciuta semplicemente come Ahnenerbe, la società fondata da Heinrich Himmler, Hermann Wirth, e Walter Darré che aveva lo scopo specifico di compiere ricerche nel campo della storia antica, studiando i fatti da un punto di vista scientifico, in maniera oggettiva e senza falsificazioni; il più delle volte ricorrendo anche a fonti legate in maniera assoluta alle antiche discipline magiche ed esoteriche. Alcuni dei suoi principali obiettivi erano la ricerca per l’appunto del Graal e della Lancia di Longino per il dominio della razza ariana sul mondo. Altro mistero che riposa sotto le ceneri di segreti ancora tutti da svelare è quello di Rennes-le-Château e la storia di Berenger Saunier, un povero curato di campagna che aveva insolite frequentazioni con alti esponenti del clero e della cultura francesi di fine ottocento, conoscitore di tradizioni massoniche ed esoteriche, possessore di un patrimonio economico stratosferico, che divenne detentore di un messaggio occulto legato al ritrovamento di una serie di pergamene all’interno di una trave della chiesa di quel luogo dove svolgeva le sue funzioni religiose e che ristrutturò senza badare a spese in pompa magna, il cui contenuto riguardava Templari, la discendenza di Gesù Cristo, il Graal,i Rosacroce, e ancora storie che vedevano direttamente coinvolte le dinastie dei Catari, Visigoti, e Merovingi e il tesoro del Tempio di Salomone. E ancora “I protocolli degli anziani di Sion” sono realmente un falso, o in qualche modo è stato diffuso intenzionalmente un documento poco attendibile e credibile, per far invece circolare un documento programmatico puntuale e rigoroso a livello sotterraneo, utile a tutte le società segrete, massoniche ed esoteriche per dirigere a proprio piacimento le sorti del mondo? Questo e molto di più lo si può trovare nello sconvolgente lavoro di Guy Patton e Robin Mackness dal titolo "L’enigma dei templari, il mistero di Rennes-le-Château e il potere delle società segrete" per i tipi di Newton Compton, i quali legano vicende apparentemente lontane nel tempo e nei contenuti come il sacco di Gerusalemme compiuto dai Romani nel 70 d.C., l’improvvisa ricchezza di un prete a Rennes-le-Château nell’Ottocento, le SS di Hitler, l’arresto di un uomo d’affari inglese negli anni Ottanta vicino Lione e il corpo di un banchiere italiano impiccato sotto il Blackfriars Bridge, forse (lo dicono alcune leggende metropolitane) in qualche modo legato ai livelli oscuri dell’Opus Dei. Secondo i due studiosi la leggenda vuole che il favoloso tesoro degli Ebrei (quello del tempio di Salomone)fosse portato nel Sud della Francia, dopo il sacco di Roma compiuto dai Visigoti. Gli autori ipotizzano che le “società segrete” del Medioevo e del Rinascimento, Templari e affini, siano state create per proteggere – o forse per acquisire – questa ricchezza nascosta. E dimostrano come nel corso dei secoli tale tesoro abbia continuato a essere uno strumento indispensabile per chi desiderava raggiungere il potere. Un esempio? Robin Mackness, uno degli autori, viene accusato di trasportare illegalmente oro in Svizzera, perché sospettato di un complotto finanziario di rilievo internazionale. Cosa ancora più sorprendente, rivela la campagna di “insabbiamento” organizzata da coloro che si considerano gli attuali “custodi” del tesoro: il misterioso Priorato di Sion che si trova al centro del classico Il Santo Graal. Dall’analisi di Patton e Mackness si evince, come forze associate a questo antico tesoro possano aver manipolato eventi come la fondazione dello Stato d’Israele o l’elezione di François Mitterrand. Un libro rigoroso per le innumerevoli fonti bibliografiche che costituiscono la fitta trama di riferimenti tutti puntualmente citati, che vale la pena di leggere con attenzione e riflettere su chi o cosa oggi possa considerarsi il "re del mondo".