lunedì 31 gennaio 2011

Le origini della Cabala di Joseph Leon Blau a cura di Fabrizio Lelli (Edizioni Controluce)















L’opera di Joseph Leon Blau, apparsa per la prima volta a New York nel 1944, rappresenta il primo contributo scientifico moderno alla storia dell’interpretazione cristiana rinascimentale della Cabbalà. Il testo ha avuto ampia fortuna per la scrupolosa cura con cui l’autore ha esaminato le fonti, manoscritte e a stampa, dell’importante movimento speculativo della Cabbalà cristiana. Blau definisce l’evoluzione della dottrina fiorita nell’Europa occidentale alla fine del XV secolo, dai suoi primi stadi ancora fortemente radicati nel pensiero cabbalistico ebraico medievale e contemporaneo fino alle opere ormai pienamente autonome degli inizi del XVII secolo. Nel volume sono raccolte testimonianze di una variegata messe letteraria perlopiù negletta dalla ricerca accademica, che fino a pochi decenni or sono ha considerato quasi unanimemente la Cabbalà – ebraica e cristiana – alla stregua di una congerie disorganizzata di miti e leggende che si addicono primariamente a un pubblico animato da un interesse generico per l’occulto, spesso in cerca di esperienze alternative a quelle offerte dalla religiosità tradizionale. La ricostruzione filologica del Blau restituisce correttamente alla disciplina il ruolo di potente strumento alla base della ricerca intellettuale del Rinascimento europeo, la sua funzione significativa per il rinnovamento dell’ermeneutica testuale moderna e per la formulazione di nuovi criteri di accesso alla conoscenza universale.


Joseph Leon Blau (1909-1986), insigne studioso americano di storia e pensiero ebraico, è stato docente nel dipartimento di studi religiosi della Columbia University di New York dal 1944 al 1977. Tra le sue principali pubblicazioni menzioniamo: Men and Movements in American Philosophy (1952); The Story of Jewish Philosophy (1962); The Jews of the United States, 1790-1840 (curato con S. Baron, 1963); Judaism in America (1976).
Fabrizio Lelli insegna lingua e letteratura ebraica all’Università del Salento. Si occupa principalmente delle tradizioni cabbalistiche ebraiche fiorite nell'Italia del Rinascimento. Ricordiamo le edizioni da lui curate: Yoanan Alemanno, ay ha-‘olamim (L’Immortale). Parte I: la Retorica (1995); Eliyyah 'ayyim ben Binyamin da Genazzano, La lettera preziosa (Iggeret Êamudot) (2002). Ha inoltre curato l’edizione italiana dei saggi di M. Idel, Cabbalà: nuove prospettive (1996); Id., Mistici messianici (2004); Id., La Cabbalà in Italia (1280-1510) (2007).

domenica 30 gennaio 2011

I tesori dei Templari. Storie, leggende, misteri di Fernanda Nosenzo Spagnolo (Edizioni L'Età dell'Acquario)



















L’epoca in cui vissero i Templari è lontana e presente nello stesso tempo e narra di gesta epiche, di lotte cruente, amori leggendari, tesori nascosti, di ori e argenti profusi, di documenti occultati, dubbi religiosi, sacro e profano, intrighi, torture e morte, di reale e irreale, di idoli dall’impronta sulfurea, ma anche della spirituale «cerca» del Graal, la cui leggenda nutre da sempre un enorme interesse. Questo libro racconta di Rennes-le Château, della Sacra Spina, del tesoro degli Illuminati, di Montségur e di Castres, della Maddalena – da alcuni studiosi ritenuta la «sposa di Cristo» –, di Artù, delle Madri Nere, e di tutti i miti legati a ricchezze nascoste: casse, ori, pergamene, pietre sacre. Il mistero è rievocato non con un taglio esoterico-iniziatico, ma in termini storici e con un costante riferimento alle leggende che lo hanno accompagnato e che, purtroppo, hanno spesso confuso la realtà degli avvenimenti. L’autrice, tenendo in considerazione le notizie e le dicerie, così come sono state tramandate da testimoni veritieri o fasulli e dagli storici, offre una panoramica suggestiva dei casi più esaltati dalla letteratura così come di quelli meno noti o addirittura non conosciuti dal lettore. 

Fernanda Nosenzo Spagnolo è un’affermata astrologa impegnata in studi d’orientamento tradizionale e di ricerca antropologica, religiosa e storica. Collabora con riviste e associazioni e tiene conferenze e seminari. Per L’Età dell’Acquario ha pubblicato «Il piccolo popolo. Fate, elfi, gnomi, folletti e altre meraviglie nelle tradizioni dei popoli d’Europa».

sabato 29 gennaio 2011

L'enigma di Rosslyn. La verità dietro ai misteri templari e massonici di Philip Coppens (Edizioni L'Età dell'acquario)


















La cappella di Rosslyn è una «enciclopedia di pietra» del sapere esoterico, nota da sempre agli appassionati, al pari di Rennes-le-Château, e assurta a meta obbligata di migliaia di pellegrini moderni da quando Dan Brown vi ha ambientato il suo Codice Da Vinci. Venerata dai massoni, frequentata dai templari moderni, la cappella scozzese voluta nel XV secolo dalla famiglia dei Sinclair conserverebbe autentici tesori, dalle testimonianze di viaggi precolombiani nelle Americhe a importanti reliquie quali il Santo Graal e la testa di Cristo. In questo libro Philip Coppens ne ripercorre l’incredibile vicenda storica e introduce il lettore a un appassionante viaggio nei misteri di questa straordinaria architettura gotica, tra capitelli e cripte, altari e sculture, vetrate e colonne, leggende e maledizioni. 

Philip Coppens è nato in Belgio nel 1971. È un giornalista investigativo a cui si devono importanti scoop nel mondo della politica e dei servizi segreti. Tra i suoi libri ricordiamo The Canopus Revelation: The Stargate of the Gods and the Ark of Osiris

venerdì 28 gennaio 2011

Eresia catara di Rassàm alÛrdun (Youcanprint)





















Il testo fa parte dell’appendice del libro Templeisen, dello stesso autore. stante i frequenti riferimenti al catarismo. Rassàm, tuttavia, ha ritenuto utile mettere a disposizione il saggio sui Catari, per tutti coloro che fossero interessati esclusivamente allo studio di questa importante eresia. Utilissimo per gli studenti universitari e per tutte le ricerche sulle eresie. Storia di una delle più temute eresie della Chiesa. Il catarismo è stato inutile e la sua presenza senza effettivo significato storico? Abbiamo visto nell’XI secolo l’inquietudine religiosa delle masse, che erano alla ricerca di una fede, e l’avevano trovata nel catarismo, che nei secoli XII e XIII ha esercitato un peso religioso eccezionale, impegnando la Chiesa in uno sforzo dal quale uscì rinnovata.  Dalle critiche dell’eresia catara fu costretta ad aprire le diocesi, mondi chiusi, a nuove forze rappresentate dagli Ordini Mendicanti, che furono presenti nei luoghi dell’eresia per combatterla con le sue stesse armi, il digiuno, la preghiera, l’aiuto ai poveri, la costruzione di ospedali. “La Chiesa fu costretta a ripensare al suo complesso dottrinale, alla sua liturgìa. Considerò con occhi diversi i laici come comunità cristiana. La Chiesa fu obbligata ad un esame di se stessa, a migliorarsi, a riformarsi senza tregua per due secoli. Storia conclusa dunque quella dei Catari, se ci limitiamo alla constatazione che questi non esistono più; ma perenne, se pensiamo che le forze che essi hanno suscitato, gli ideali che hanno risvegliato, per il loro sacrificio, per la loro decisione e la loro fede, sono entrati nel circolo eterno della storia

giovedì 27 gennaio 2011

Arcadia Lecce e il giorno della memoria. Il contributo della sorella Tonia Verducci



















Cari Fratelli e Sorelle d’Arcadia,
Cari visitatori, amici e amiche…
Fermatevi un minuto… non abbiate paura di sprecare il vostro tempo…
Fermatevi anche un solo istante; portate il vostro pensiero ai tanti bambini, a donne, uomini e anziani portati via dalla falce della morte nei lager nazisti…
Pensate…a quei bambini, che non godranno più del calore del sole…
…che non sentiranno più la delicatezza del vento sulle proprie guance,
…che non potranno amare ed essere amati,
crescere, studiare, realizzare i propri sogni…
Donne, uomini e anziani…
…privati della loro dignità…
…della loro identità, dell’Amore…
Pensate… ai sopravvissuti…
…a quel dolore che giace nei loro cuori…
e che riemerge nel buio della notte…
trasmesso negli occhi dei nuovi fiori…
Un sorriso negato, nutrimento negato, Amor negato…
Per non dimenticare…
..Mai…
…E anche quando si è privati del calore dell’Amore,
…siate generosi, donate un po’ della vostra Luce,
…non importa se purtroppo otterrete uno schiaffo dal buio…
…rifiuto e incomprensione…
…avrete donato un po’ del vostro “graal”…
 in memoria di chi ha lasciato questo mondo nell’innocenza…
…in un Mondo dove ancora regna l’intolleranza e l’inumano…

La cerva di Daniela Palmieri con Arcadia e Besa a Cibus Mazzini di Lecce





















Arcadia Lecce e Besa editrice presentano a Cibus Mazzini  domani 28 gennaio 2011 alle ore 19,30 “La Cerva” di Daniela Palmieri “La cerva” è una fra le più suggestive canzoni della tradizione salentina, è un canto d’amore. E questa vuol essere una storia d’amore, il racconto delle vicende di una famiglia in un paese del sud dai primi anni del Novecento sino alla fine del secolo. È la narrazione di vite minori che si tengono ai margini della storia, di personaggi che divengono attori della storia senza esserne protagonisti. Oltre lo sguardo severo, talvolta arcigno degli uomini e dietro la modestia delle donne, si nasconde un ribollire di sentimenti e di emozioni che li spinge a vivere, ad amarsi, ad andare avanti lungo silenziose esistenze.

Daniela Palmieri è nata a Lecce dove vive e lavora nella sua libreria.

Rosslyn. La cappella del Graal di Andrew Sinclair (Edizioni l'Età dell'Acquario)



















Nella misteriosa chiesa gotica di Rosslyn i templari si unirono alle corporazioni di arti e mestieri per creare un terzo tempio di Salomone, sotto la protezione dei St. Clair, proprietari terrieri. Fedeli agli Stuart, al credo cattolico e ai giacobiti, quando furono sconfitti si trasferirono in America e in Francia dove le loro logge scozzesi produssero figure decisive per entrambe le rivoluzioni. Perse le ricchezze, i Sinclair di Rosslyn videro invece cadere in rovina la loro chiesa e il loro castello mentre nasceva la leggenda su che cosa avessero veramente creduto e fatto. Questa è la storia di un luogo e di un nome, la chiesa e il castello di Rosslyn e i Sanctus Clarus o St. Clair o Sinclair. È la storia di come questa famiglia sia comparsa e si sia estinta in duemilacinquecento anni di battaglie, dalla guerra di Troia a quella di Camlann, dalle crociate fino agli scontri di Bannockburn, Culloden e Yorktown. Ma è soprattutto l’avvincente narrazione dell’eterna guerra tra le religioni, cominciata con gli dèi pagani Apollo e Mitra, e poi continuata con il cristianesimo e l’islam, e la grande eresia che crede in un rapporto diretto con Dio, l’eresia dei catari come dei cavalieri templari e, più vicina noi, della Riforma protestante. 

Andrew Sinclair è autore di molti libri di successo, tradotti anche in italiano. Fra di essi ricordiamo L’avventura del Graal, edito nel 1999 da Mondadori. 

mercoledì 26 gennaio 2011

Il Paradiso dei Cavalieri di Alamut di Rassam AlUrdun (Youcaprint)






















Cos’è che animava con tanta audacia le imprese dei Cavalieri di Alamut meglio conosciuti con il nome di “Assassini”?  Da loro ha molto appreso anche la più famosa Cavalleria Spirituale cristiana, cioè i Cavalieri Templari. Molto si è parlato e molto si parla ancora, della Comunità Ismailita di Alamut, senza tuttavia mettere bene a fuoco ciò che fu un fenomeno di estrema eterodossia, scaturita nell’ambito di una corrente Sciita, meglio conosciuta con il nome di “ Setta degli Assassini ”.
Al di là di ogni ragionata volontà di ambire a qualcosa che più si potesse avvicinare al giusto, ogni adepto di tale Comunità, sarebbe dovuto partire dal principio in base al quale [ prima di agire], in qualunque modo la Comunità avrebbe preteso, l’adepto doveva essere in grado di compiere il più diffi cile assassinio, cioè la soppressione del proprio io. Tutto ciò, ovviamente, avrebbe portato [ e portò ] inevitabilmente ad incorrere in molti errori, fi no a giungere al successivo disconoscimento di tali gesta, ad opera di coloro che furono i legittimi eredi, ma, nel contempo, la complessa storia di tale fenomeno, viene quasi completamente ignorata e sottovalutata, restando un capitolo davvero misconosciuto.Questo testo, raccontato da un esoterista islamico, traccia in poche pagine, ciò che fu la vera storia di questi oscuri Cavalieri.

martedì 25 gennaio 2011

E' ufficiale: Arcadia avrà la sua sede presso la Chiesetta Balsamo di Lecce
















La Chiesa di Santa Maria di Pozzuolo detta anche Chiesetta Balsamo è una piccola chiesa di Lecce eretta nel 1572 per volere del cavaliere don Giovanni Francesco Raynò. La chiesa, riportata al suo vecchio splendore nel marzo 2009, ha come unici  elementi decorativi esterni sono un piccolo portale e delle finestre. L'interno, di piccole dimensioni, è a navata unica e custodisce un altare in puro stile barocco. Grazie all'interessamento dell'amministrazione comunale del capoluogo salentino e del Presidente della Circoscrizione Rudiae-Ferrovia Carmelo Isola, Arcadia Lecce avrà la sua sede.

Il misterioso culto delle Madonne Nere di Ean Begg (Edizioni L'Età dell'Acquario)


















Perché oltre quattrocento immagini della Madonna in tutto il mondo sono «nere» o «scure»? E perché sono così poco conosciute? Le Madonne nere, ricomparsa delle potenti dee pagane della sessualità, degli inferi e della sapienza terrena, sono simboli di potere e maestà, l’altro aspetto della tradizionale innocenza o tenera maternità della Madonna. Incarnano il Santo Graal e l’Arca dell’Alleanza, in una ricerca della perduta sapienza della donna e dell’anima. L’incantevole libro di Ean Begg esamina le origini pagane del fenomeno, nonché la corrente nascosta dell’ereticità gnostico-cristiana che attraversò l’Occidente con il culto di Maria Maddalena e riemerse con il catarismo all’epoca delle crociate, specialmente con i templari. Inoltre l’autore fornisce un dizionario geografico che permette al lettore di individuare i luoghi di culto in cui è possibile trovare le Madonne nere, completo di informazioni sulle loro origini. 

Ean Begg ha studiato lingue moderne a Oxford e psicologia analitica al CG Jung Institut di Zurigo. Personaggio eclettico, dopo una versatile carriera nel campo dell’insegnamento, del commercio di vini, nell’Ordine domenicano e nella gastronomia, attualmente Ean Begg esercita la professione di analista junghiano a Londra. Ha scritto e condotto diversi programmi per la televisione e la radio della BBC ed è autore di numerosi libri sulla tradizione dei misteri occidentali. 

lunedì 24 gennaio 2011

Arcadia Lecce e Besa presentano "Il segreto del gelso bianco" a Salento Showroom a Lecce






















Arcadia Lecce e Besa editrice presentano per la prima volta nel Salento “Il Segreto del Gelso bianco” di Antonella e Franco Caprio (Besa editrice) il 29 gennaio 2011 ore 18,30 a Salento Showroom in via Regina Isabella a Lecce. Presenta la giornalista e scrittrice Luisa Ruggio. Questo romanzo è la vera storia di un segreto, confidato da una bambina dapprima a un albero di gelsi bianchi e poi affidato alle pagine di un diario. Diario che chiede di divenire romanzo e che quindi narra anche di se stesso. Ma è soprattutto la storia di una donna, Marianna, della sua famiglia e di un piccolo paese che nel tempo si evolve pur restando avviluppato alla sua essenza rurale. Una saga che si dipana nell’arco di tutto il XX secolo, tra la Murgia pugliese, gli Stati Uniti d’America e la città di Torino, narrando l’avventura di affanni quotidiani, di sentimenti e amori, di gioie e di sofferenze, di superstizione e di religiosità, di maldicenza e di solidarietà. Il tutto velato da un alone di magia e condito con il sale dell’ironia.

Vincitore del Premio Letterario “LibriaMola” 2010 ora finalista al Premio Letterario "Via Po" di TORINO

Antonella Caprio è nata nel 1964 a Torino dove vive ed esercita la professione di insegnante. In passato ha collaborato con alcune case editrici per progetti didattici.
Franco Caprio è nato a Torino nel 1961 e vive a Conversano (Ba). Esercita la professione di medico, sia nel settore dell’emergenza che come specialista in dermatologia e venereologia. Ha pubblicato vari articoli per riviste scientifiche.

Il segreto del gelso bianco è il loro primo romanzo, scritto a quattro mani.

Alle 21,00 concerto degli ALS PROJECT, Andrea, Luigi e Sandro dei CRIFIU in un viaggio tra le canzoni d'Amore, Lavoro e Speranza della musica italiana.
Info: www.myspace.com/alsacusticproject

Il Graal. Un enigma millenario di Jean Markale (Edizioni L'Età dell'acquario)


















Il Graal? Tutti lo cercano, ma nessuno sa esattamente che cosa sia. Nel corso dei secoli gli sono state attribuite caratteristiche diverse e addirittura per alcuni non sarebbe neppure un oggetto ma la discendenza di Gesù Cristo e Maria Maddalena (che avrebbe trovato rifugio a Rennes le- Château, nella regione francese dell’Aude, punto di partenza per una nuova Crociata). Questa idea – che continua a essere, come ovvio, scandalosa – si basa sul fatto che la grafia Sangréal dei manoscritti medievali può essere interpretata sia come «Saint Graal», Santo Graal, che richiama l’immagine di un vaso contenente il sangue di Cristo (l’antico occitano gradal significa «recipiente»), sia come «Sang Royal», Sangue Reale. In questo appassionante libro, Jean Markale risale alle fonti del Graal, almeno dal punto di vista letterario, dal romanzo incompiuto di Chrétien de Troyes, scritto alla fine del XII secolo, al Parzival di Wolfram von Eschenbach ripreso poi da Richard Wagner. Senza trascurare il suo significato per alcune tra le più misteriose società segrete, dagli Illuminati di Baviera all’enigmatica Thule che tanto influenzò il nazismo e, in particolare, Himmler, per il quale il Graal era l’energia assoluta. 

Jean Markale è un autorevole studioso di cultura celtica e storia medievale. Tra i suoi libri più significativi – molti tradotti anche in italiano – ricordiamo Il druidismo. Religione e divinità dei celti (1998) e La grande épopée des Celtes (1997- 1999). L’Età dell’Acquario ha pubblicato, nel 2005, Halloween. Storia e tradizioni

domenica 23 gennaio 2011

Lo specchio inverso. Da Rennes-le-Château all'Italia di Giorgio Baietti (Edizioni L'Età dell'Acquario)


















L’enigma di Rennes-le-Château sembra davvero insondabile. Nonostante i fiumi d’inchiostro versati, il mistero che circonda questo piccolo centro nel Sud della Francia non smette di infittirsi.  La nuova ricerca di Giorgio Baietti ci guida fino al cuore dell’arcano, passando attraverso una serie sorprendente di scoperte. Innanzitutto Rennes-le-Château è circondato da una corona di villaggi, castelli, sotterranei e grotte, fitti di indizi mai analizzati. Che dire, ad esempio, del Cristo senza mani presso Antugnac? O delle mele blu della chiesa di Brenac? E poi: negli stessi anni in cui Saunière costruiva il suo «regno», in un paese dell’entroterra ligure un semplice parroco dava vita a un «impero», fatto di ville favolose e vasti palazzi. Anche la sua disponibilità di denaro sembrava inesauribile – e una delle sue fonti era sicuramente in Francia. E se Bérenger Saunière fosse stato soltanto una pedina? Giorgio Baietti ci offre una nuova, avvincente versione di tutta la vicenda, in cui luoghi e personaggi fino a oggi trascurati assumono un ruolo di primissimo piano e lasciano intravedere segreti inquietanti. 

GIORGIO BAIETTI, laureato in Lettere e in Sociologia, è insegnante e giornalista, oltre che studioso di storia alternativa ed esoterismo. Dal 1986 si occupa del mistero di Rennes-le-Château, dove è praticamente di casa e trascorre diversi periodi dell’anno, in un’abitazione che è situata proprio di fronte alla chiesa della Maddalena e al castello medievale. È autore del libro su Rennes-le-Château che ha riscosso maggiore successo in Italia (L’enigma di Rennes-le-Château, Edizioni Mediterranee, 2003) e di altri saggi e racconti sullo stesso tema. Da molti anni tiene conferenze e seminari in tutta Italia e ha partecipato a diverse trasmissioni televisive e radiofoniche.
Il suo sito è http://giorgiobaietti.interfree.it

sabato 22 gennaio 2011

Templeisen di Rassàm alUrdun (Youcanprint)





















Il testo mette a confronto i principi comuni che caratterizzarono due grandi cavallerie spirituali medievali : i Templari ( cristiana ) e la Futuwwah ( islamica ). All’interno, la presentazione del  libro, a cura del prof Gabriele Mandel, Shaykh della Confraternita Sufi Jerrahi Halveti in Italia. In appendice, l’autore ha inserito un saggio sull’eresia Catara.

venerdì 21 gennaio 2011

La verità sui templari. I segreti sull'eredità cistercense di Alan Butler e Stephen Dafoe (Età dell'Acquario)

















Quale invisibile legame collega l'esuberante civiltà minoica e l'austera comunità essena di Qumran? Quali oscure trame ispirarono l'assassinio del re merovingio Dagoberto, sospettato di eresia dal Papato e considerato invece dal misterioso Priorato di Sion l'ultimo discendente diretto del Messia? Quali erano i reali intenti del mistico Bernardo di Chiaravalle, che non volle diventare papa ma tenne in pugno la Chiesa per quasi trent'anni, esercitando un "potere all'ombra di tutti i troni"? Eventi storici apparentemente slegati l'uno dall'altro confluiscono in un unico Grande Disegno: la creazione dell'Ordine dei Templari e la sua diffusione in tutta Europa con tecniche di gestione economica e sociale che ne fanno il primo esempio di impresa multinazionale (ma all'epoca delle Crociate). Un'ascesa rapida, sensazionale, e un'altrettanto fulminea e rovinosa caduta, quando il re di Francia e una papa francese attuarono una vera e propria "soluzione finale": i Cavalieri templari furono torturati e sterminati con un accanimento che precorre in modo sinistro la ventata d'odio dell'Olocausto.

giovedì 20 gennaio 2011

Jacques de Molay. L'ultimo dei templari? di Paolo Cortesi (Foschi)





















Jacques de Molay fu l'ultimo Gran Maestro dell'ordine dei cavalieri templari. Condannato al rogo per eresia, la sua storia aiuta a far luce sui templari: un ordine monastico nato per difendere il santo sepolcro a Gerusalemme ma soppresso nel sangue per eresia. Fu veramente questa la motivazione reale? O dietro alla soppressione violenta dei templari si nascondono ragioni di potere, politica, denaro? E ancora: erano davvero richiesti atti blasfemi, come sputare sulla croce, a chi voleva divenire templare? Qual è stato il ruolo di de Molay nella decadenza dell'ordine?

mercoledì 19 gennaio 2011

I cavalieri templari di Paolo Cavaliere (Hobby & Work Publishing )



















Senza dubbio quello dei Templari è stato l'ordine monastico-cavalleresco che ha maggiormente inciso sulla storia e la cultura del Medioevo. Fonte inesauribile di miti e leggende (in virtù soprattutto della sua tragica soppressione), l'Ordine Templare ha scritto pagine memorabili di ardimento e spiritualità ai quattro angoli d'Europa e nel bacino del Mediterraneo. Accanto al loro ruolo di defènsores fidei, i Templari hanno lasciato innumerevoli testimonianze dei saperi multiculturali di cui erano impregnati (filosofia cristiana, mistica islamica, ermetismo ebraico), come pure del sostrato misterico al quale non di rado si ispiravano. Non poche di queste testimonianze sono state incise nella pietra: chiese, cattedrali e abbazie dell'Ordine custodiscono tuttora una miriade di segreti decifrabili solo da chi, munito di una solida preparazione interdisciplinare, è in grado di inoltrarsi in questo labirinto senza smarrirsi nell'esoterismo d'accatto. In questo saggio Paolo Cavaleri ci guida per mano alla scoperta dell'architettura templare e dei suoi misteri. Dalla Spagna alla Scozia, dall'Italia alla Palestina, Cavaleri prende in esame gli edifici religiosi dell'Ordine del Tempio per svelarne gli aspetti più imprevedibili, in uno spettacolare viaggio di scoperta che si rivela suggestivo e avvincente come e più di un romanzo.

martedì 18 gennaio 2011

Il mistero del tesoro dei Templari di Lionel Fanthorpe e Patricia Fanthorpe (Newton Compton)














La storia di Rennes-le-Chàteau, che queste pagine esaminano in tutti i suoi aspetti, sembra uscita dalla penna di un eccentrico romanziere: un tesoro nascosto, omicidi irrisolti, poteri sovrannaturali, codici disegnati su pergamene e pietre tombali, arcani simbolismi celati nei dipinti e nelle statue, preti enigmatici arricchitisi in modo misterioso, legami con confraternite dell'occulto e tradizioni segrete. Il mistero del tesoro dei Templari", la cui nuova edizione vanta la premessa di uno dei maggiori scrittori di cose esoteriche, Tim Wallace-Murphy, è certamente uno del libri più importanti tra quelli che oggi si occupano del Graal, del lignaggio di Cristo e dei luoghi legati alle antiche leggende. Con l'eccezione forse di Rosslyn, non esiste sulla terra un luogo altrettanto carico di simbolismi esoterici e mistero come Rennes-le-Chàteau.

lunedì 17 gennaio 2011

I segreti dei templari. Il custode del Graal di Michael P. Spradlin (Piemme)




















1189-1192. Terrasanta, Terza Crociata. Tristano, un giovane scudiere senza padre né madre, riceve un incarico dal cavaliere presso il quale presta servizio, un incarico che non può rifiutare: portare in salvo l'oggetto più prezioso di tutta la cristianità. Sono molti gli uomini disposti a uccidere pur di averlo e i cavalieri impazziti mentre lo cercavano, persino all'interno dell'ordine dei Templari. Tristano ha solo quindici anni e niente su cui contare a parte la fede nella bontà della sua missione. Ma si sa, ogni fede richiede sacrifici. Inseguito da cavalieri infidi, saraceni e spie al soldo del re, il più giovane fra i Templari dovrà guardarsi da ogni sorta di tradimento e pericolo pur di mantenere la sua promessa: portare in Inghilterra il santo Graal.

domenica 16 gennaio 2011

Processo templare. I processati di Firenze di Renato Nenci (Thesan & Turan)





















Che cosa aggiungere all'argomento "Templari", sul filo delle semplici considerazioni, dopo le migliaia di pagine scritte dal marzo 1311 ad oggi? Storia, storiografia, ipotesi, intuizioni, sono state prese in esame, studiate, analizzate e ricomposte un'infinità di volte nello sforzo, più o meno appassionato, di ricostruire il mosaico dell'intera vicenda. Ma anche se qua e là, qualche sprazzo ha rischiarato uno dei più complessi e affascinanti misteri del primo millennio, alla fine non si è potuto sollevare completamente il velo. Ma come si potrebbe in via del tutto usuale? In questo lavoro ho riportato esattamente quanto accadde e quanto si verificò a Firenze - tra il settembre e l'ottobre del 1311 - nel processo ai Templari celebrato nella Toscana medioevale. I processi che si svolsero in terra d'Italia furono aperti contemporaneamente a quello che Filippo il Bello, monarca cristiano, coadiuvato dalla santa inquisizione di Papa Clemente V, officiava in terra di Francia. A differenza che di quello celebrato in terra francese che si concluse con il rogo sulla Senna. In Italia non si conoscono condanne a morte. Molti degli appartenenti al glorioso ordine monastico dei Cavalieri del Tempio furono "condannati" alla prigione, altri furono immessi in altri ordini. I loro beni confiscati dalla Chiesa furono fatti "confluire" soprattutto nell'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri.

sabato 15 gennaio 2011

I Templari e la sindone di Cristo di Barbara Frale (Il Mulino)





















I Templari, l'ordine religioso-militare più potente del Medioevo, con tutta probabilità per un certo periodo custodirono la sindone oggi conservata a Torino. Venerato nel più rigido segreto e conosciuto nella sua reale natura solo dai maggiori dignitari dell'ordine, il telo era conservato nel tesoro centrale dei Templari, che avevano fama di essere autorità nel campo delle reliquie. In un'epoca di confusione dottrinale per la Chiesa, la sindone per i Templari poteva essere un potente antidoto contro la diffusione delle eresie. Seguendo per labili tracce l'itinerario della reliquia nel corso del Medioevo l'autrice procede anche a ritroso addentrandosi nelle complesse ipotesi sull'origine stessa della sindone, e portando una prospettiva nuova su questa controversa reliquia. 
Il libro di Barbara Frale è stato accusato di non esssere scientifico, soprattutto con attacchi provenienti dal mondo accademico e addirittura dal vescovo di Torino. Sarà stato vero dunque che i Tamplari adoravano la Sindone? L'ordine monastico cavalleresco era stato messo al bando dal Papa nel 1312 proprio perchè si diceva che essi adoravano il bafometto.Ma al di là di certe notizie dalla scarsa consistenza storiografica, questo è bel libro sui templari scorrevole e ben documentato che permette di conoscere un altro pezzo dell'affascinante storia dei cavalieri del tempio.

venerdì 14 gennaio 2011

I Templari in terra d'Otranto di Salvatore Fiori (Federico Capone edizioni)




















I Cavalieri del Tempio in Terra d'Otranto: uno studio approfondito che ha portato al ritrovamento di 15 siti appartenuti alla precettoria templare di Lecce, in quell'estremo lembo d'Italia così ricco di affascinanti ed incomparabili bellezze naturali, che, fin dalla preistoria, fu crogiolo e crocevia di etnie diverse e, successivamente, luogo d’incontro fra due grandi civiltà: la greca e la romana, di cui permane l’eco anche nella toponomastica.
Il fascino della ricerca consiste proprio nell’emozionante avventura di penetrare nel mistero di una chiesetta templare, anche se fatiscente per la sua vetustà e per il lungo abbandono, o di imbattersi casualmente in un’antica masseria dai muri sbrecciati, ma ancora saldi, e dagli splendidi archi ogivali che contrastano con l’eternit delle attuali tettoie, rivelando un’epoca eroica ormai lontana e perduta.

Il colore del melograno di Giuseppe Scelsi (Besa editrice) al Museo Sigismondo Castromediano di Lecce anche con ARCADIA





















Lecce – La Provincia di Lecce, il centro di formazione D.ANTHEA, il  Centro Studi Lecce Giorgio La Pira, Integra Onlus e Arcadia Lecce sono lieti di presentare per la prima volta nel Salento il 18 gennaio 2011 alle ore 18,00 presso il Museo Sigismondo Castromediano ’ultimo libro del magistrato e scrittore Giuseppe Scelsi “Il colore del melograno” edito da Besa editrice. 
La trama - Filip Galimuna, sergente dell’esercito albanese con la passione per il pianoforte, perde tutto in un sol colpo: si ritrova a capo di una caserma vuota, i suoi uomini l’hanno abbandonato, preferendo il miraggio di una fuga verso l’Italia, e la sua donna, Iliria, lungi dal dargli quel conforto che egli cercava, si allontana da lui innamorandosi di un uomo i cui traffici di quei momenti hanno reso uomo di successo. In preda alla più cupa disperazione, Filip si fa coinvolgere in un traffico di armi, il cui ricavato però finisce nelle mani sbagliate e fa crollare le sue ultime illusioni e speranze. La vicenda volge a un epilogo drammatico, ma non inatteso. Quando Galimuna fugge con la moglie e il più piccolo dei suoi figli dall’Albania, a dargli ospitalità in Italia è un collega del suo maestro di musica, Arturo Mondelli, che intuisce la genialità artistica del sergente, lo incoraggia a proseguire negli studi di pianoforte e lo porta al successo nelle più importanti rassegne musicali internazionali. Ancora una volta, tuttavia, il richiamo dei vecchi miti riemerge prepotente quando il caso gli offre la possibilità di vendicare la morte del figlio più grande. Ma questa volta qualcosa è cambiato.

Giuseppe Scelsi è magistrato da quasi trent’anni. Il colore del Melograno è il suo primo romanzo, in cui ha voluto dare volto e parola di narrazione alle sovrastrutture del suo percorso professionale, ma con una dose di amarezza e rabbia senza pari.

giovedì 13 gennaio 2011

Templari, dov'è il tesoro? di Roberto Giacobbo (Mondadori)





















"Conoscere i Templari non cambia la vita, non conoscerli rende più difficile cambiare vita." La storia, spesso, nasconde un doppiofondo. E la storia dei Templari in particolare suggerisce ipotesi capaci di stravolgere la nostra visione del mondo. Non è un caso che questo mitico Ordine cavalleresco, che conquistò in poco tempo un enorme potere dopo la Prima crociata per poi venire soppresso con la forza nel 1314, conti ancora tanti appassionati ed eserciti tanto fascino. Il sacro Graal, la Sindone, l'Arca dell'alleanza: sono solo alcuni, i più noti, fra i misteri che aleggiano attorno alla fantastica avventura dei Templari. In questo libro Roberto Giacobbo ci accompagna in una vera e propria caccia al tesoro, il leggendario tesoro dei Templari. E a ogni indizio lasciato dai Templari nel loro lungo viaggio, si aprono scenari inauditi sul passato che abbiamo dato finora per scontato. Le crociate, l'elezione di papa Celestino V, la fondazione della città dell'Aquila, la nascita del santuario di Loreto, la scoperta dell'America, la rivoluzione francese, Mozart, Goethe, Dante Alighieri... Come se la vicenda dei Templari fosse il più grande giallo architettato dalla Storia, e la soluzione fosse proprio a un passo dall'essere scoperta.

mercoledì 12 gennaio 2011

CENTO ANNI DI PRAGMATICA FONDAMENTALE MITO UTOPIA SCIENZA E PRASSI NELLA SCHOLA DI GIULIANO KREMMERZ





















La S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam,con le sue “Accademie” di Bari, Lecce, Napoli, Roma e Torino, inaugura le attività per il Nuovo Anno 2011 annunciando la Presentazione al pubblico del neonato volume degli Atti della Convention celebrativa per il Centenario del suo Statuto o “Pragmatica Fondamentale”, dal titolo: “CENTO ANNI DI PRAGMATICA FONDAMENTALE MITO UTOPIA SCIENZA E PRASSI NELLA SCHOLA DI GIULIANO KREMMERZ” coi patrocini della Regione Campania, della Città di Vico Equense e della Delegazione Generale della S.P.H.C.I. La Presentazione del volume si terrà in varie città italiane dal corrente mese di Gennaio a partire da Bari, Lecce e Napoli, alla presenza degli Autori, della Curatrice e dell’Editore. Si creerà così un’occasione in più per conoscerci personalmente, dialogare, condividere, confermare e testimoniare l’interesse e la stima verso il Maestro Giuliano Kremmerz, la Sua Schola Ermetica e il programma d’Amore, di Bene e di Salute che ininterrottamente, da oltre un secolo, la vivifica e la anima.

A Bari l’appuntamento è per venerdì 14 gennaio – ore 18.30 - nella Sala “Circolo Unione” , Via A. Sordi, 2;
A Lecce, sabato 15 gennaio – ore 17.30 -nella Sala “Teatrino”- Biblioteca Provinciale N. Bernardini, Piazzetta G. Carducci.


I templari e le reliquie di Antonio Lombatti (Accademia Vis Vitalis - collana Hystoria)

















Il Santo Graal, la Sindone di Torino, l'Arca dell'Alleanza, il tesoro del Tempio di Salomone, la Tomba di Cristo e i manoscritti di Qumran: questi sono alcuni dei presunti segreti che i templari avrebbero scoperto e custodito. Una catena di misteri che dura da duemila anni. E un mito, quello dei monaci-cavalieri del Tempio di Gerusalemme, che sfida il tempo e la storiografia ufficiale. Qual è la realtà dietro la leggenda? L'autore traccia una linea di demarcazione netta tra verità e finzione, tra ragione e fede, tra analisi e congetture, presentando una storia del templari e delle reliquie della cristianità.

martedì 11 gennaio 2011

Angeli e demoni di Dan Brown. Il libro, il film





















Angeli e demoni di Dan Brown, edito in italia da Mondadori, (39 milioni di copie vendute nel mondo), anche se è stato pubblicato successivamente a Il codice da Vinci, in realtà risale ad alcuni anni prima. Da questi due titoli sono stati tratti i due film omonimi, che hanno letteralmente sbancato i botteghini di mezzo mondo (alla regia Ron Hioward il pel di carota di Happy Days). Nel film di quest’anno, a giorni nelle sale cinematografiche italiane, pare che Tom Hanks, secondo fonti ANSA, abbia ricevuto un cachet record di 35 milioni di dollari. Robert Langdon, ordinario di simbologia mistica e religiosa ad Harvard, viene cooptato da Maximilian Kohler, direttore del CERN a Ginevra (Svizzera), per esprimere il suo parere su un ambigramma ritrovato sul cadavere di Leonardo Vetra, scienziato dell’istituto di chiara fama internazionale. Il professore di Harvard scoprirà che l'omicidio è stato commesso dagli Illuminati, una setta segreta occulta e fedele ai soli dogmi della ragione e della scienza, creduta non operativa da tempi immemorabili. Sul luogo del delitto giunge anche Vittoria Vetra, figlia adottiva dello scienziato, con cui stava lavorando ad un progetto segreto. La scienziata, dopo numerose insistenze, rivela a Langdon e al direttore dell’Istituto, la natura dei suoi studi: insieme al padre è riuscita a creare una quantità ingente di antimateria, una fonte di energia così potente da dover essere compattata in appositi contenitori creati da lei stessa. Ad un rapido inventario fatto nel magazzino dell’Istituto, scoprono che il contenitore contenente la quantità più grande di antimateria è stato trafugato dallo stesso assassino dello scienziato. Intanto nella Città del Vaticano con la morte del Pontefice, è stata subito disposta la riunione del conclave, per eleggere il nuovo vicario di Cristo in terra. Ma a poche ore dall'inizio dell'evento i quattro successori più “gettonati” al soglio pontificio risultato dispersi. Intanto una videocamera del circuito interno della sorveglianza vaticana, mostra un congegno misterioso legato ad un conto alla rovescia. Il congegno è il contenitore più grande dell'antimateria, trafugato nel magazzino del CERN. Langdon e la scienziata riescono ad incontrare il camerlengo Carlo Ventresca, la massima autorità della Chiesa Cattolica: spiegata la situazione al prelato, si ritrovano a dover fronteggiare un’inquietante emergenza: l'assassino in una chiamata telefonica al camerlengo, rivendica non solo il furto a nome degli Illuminati , ma annuncia di voler uccidere ognuno dei quattro cardinali allo scoccare di ogni ora, in una chiesa del cosiddetto Cammino dell'Illuminazione, il percorso iniziatico nascosto tra i monumenti di Roma che permetteva di entrare a far parte della setta. Tutto il resto è una vera e propria corsa contro il tempo a furia di colpi di scena da grande colossal d’azione, e ingegnosi trucchi enigmistici e simbologie simil-esoterico-occultistiche. Ora se ci si dovesse soffermare sulle indicazioni storiche citate nel libro e poi nel film, se si dovesse tentare di fare dei riscontri obiettivi sulle fonti utilizzate da Dan Brown nei suoi libri, si potrebbe con certezza affermare che in ambito di storia delle religioni, storia, e simbologia mistica e magica Dan Brown ne capisce meno di uno studente di Liceo. Tuttavia non posso negare che si tratta di due veri e propri capolavori, destinati ad essere dei long seller, e che bisogna leggere senza farsi troppe seghe mentali, o tentando di confutare le posizioni di Brown. I libri in questione vanno presi per quello che sono: puro, semplice, onesto, accattivante intrattenimento. Impensabile non averli nella propria biblioteca

Angeli e Demoni (il film) – regia di Ron Howard del 2009, con Tom Hanks, Ayelet Zurer, Ewan McGregor, Stellan Skarsgård, David Pasquesi, Cosimo Fusco, Armin Mueller-Stahl, Carmen Argenziano, Ursula Brooks, Pierfrancesco Favino. Prodotto in USA. Durata: 140 minuti. Distribuito in Italia da Sony Pictures Releasing Italia a partire dal 13.05.2009.

la Trama
Il professor Langdon è alle prese con l'indagine su un misterioso ed efferato omicidio che sembra essere collegato agli Illuminati, un'antica confraternita segreta che rappresenta anche la più potente organizzazione sotto copertura della storia. Per gli Illuminati il nemico più disprezzato da sempre è la Chiesa cattolica. Gli indizi portano Langdon a Roma, dove con l'aiuto della scienziata Vittoria Vetra, figlia della vittima, proverà a scongiurare il pericolo dell'esplosione di una bomba piazzata dagli Illuminati in Vaticano. Attraverso una caccia senza soste, Langdon e Vetra saranno chiamati a districarsi tra indizi risalenti a quattrocento anni prima, composti da una serie di simboli antichi che sembrano rappresentare l'unica speranza di sopravvivenza per la Chiesa

lunedì 10 gennaio 2011

Raffaele Taddia e l'ultimo segreto dei Templari



















Un magico borgo della Francia meridionale, Rennes-le-Chateau, si rivela speculare a un campo di battaglia del medioevo. E così il mito della “Stirpe di Dio” muta in un complotto, teso a custodire un grande segreto Templare. Un testo frutto di minuziose ricerche storiche e fortunate intuizioni. Il mese di marzo ha visto l'uscita di almeno tre libri che si occupano, tra le altre cose, di Rennes-le-Château. Uno di questi è “I pentacoli magici di Francia” di Raffaele Taddia, che ha come sottotitolo "L'ultimo segreto dei Templari": la presentazione sembra alludere ad un romanzo ("Un magico borgo della Francia meridionale, Rennes-le-Château, si rivela speculare a un campo di battaglia del medioevo. E così il mito della "Stirpe di Dio" muta in un complotto, teso a custodire un grande segreto Templare"), ma la chiusura sembra invece farne un saggio storico ("Un testo frutto di minuziose ricerche storiche e fortunate intuizioni"); quale delle due classificazioni è quella corretta? Non resta che farsene un'idea direttamente, leggendolo con attenzione e spirito critico.

fonte www.uni-service.it

domenica 9 gennaio 2011

Dan Brown, Il Simbolo perduto e la fisica quantistica del New Thought





















Robert Langdon, l’ormai celeberrimo professore di simbologia ad Harvard, che abbiamo avuto modo di conoscere nei precendenti lavori di Dan Brown ovvero “Il Codice Da Vinci” e “Angeli e Demoni” sempre editi in Italia da Mondadori, è stato convocato d'urgenza a Washington dall'amico Peter Solomon, massone, filantropo, scienziato, storico, e multimilionario, per parlare al Campidoglio sulle origini occulte della capitale americana. Un inquietante fanatico, ricoperto sul corpo di tatuaggi tutti aventi significati legati all’alchimia e alla magia (il cui ruolo sarà inquietantemente chiaro ai lettori man mano che entreranno nel vivo dell’opera), che vuole servirsi di lui per svelare un segreto tenuto nascosto per secoli da sette segrete, e che sarebbe in grado se rivelato, di sconvolgere l’intera umanità. Langdon scopre la reale portata della posta in gioco quando all'interno della Rotonda del Campidoglio viene ritrovato un messaggio - a lui diretto - singolare, ma orribile e oscuro: una mano mozzata col pollice e l'indice rivolti verso l'alto. Come in alto, così in basso ovvero il principium individuationis della tradizione ermetico-esoterica del pensiero di Ermete Trismegisto. Si pensi pure ad un’opera d’arte di un grande personaggio caro all’autore americano, come il San Giovanni Battista di Leonardo Da Vinci. Ma ritorniamo alla storia! L'anello finemente lavorato, con tanto di emblemi massonici all'anulare non lascia malversazioni di alcun tipo: è la mano destra di Solomon. Scatta la concitata corsa contro il tempo ricca di colpi di scena mozzafiato di Langdon, che ha a disposizione solo poche ore per ritrovare l'amico, attraverso un labirinto di tunnel e oscuri templi, dove si celebrano antichi riti iniziatici. Il professore di Harvard dovrà mettere a frutto tutta la propria sapienza per decifrare i simboli che i padri fondatori hanno disseminato tra le architetture della città. Fino ad un finale sconcertante. Questo è il nuovo capitolo de "Il Codice da Vinci", un thriller dalla trama che definire avvincente è riduttivo, e che si snoda a ritmo sostenutissimo in una selva di codici enigmatici e luoghi misteriosi. Le vicende narrate hanno come obiettivo quello di parlare del ruolo della massoneria nella costituzione degli Usa: massoni furono non solo i fondatori della patria americana, ma anche alcuni presidenti come Roosevelt, Truman e Ford. L’enigma da sciogliere riguarda un oscuro pittogramma cifrato che è impresso sulla Chiave di Salomone: quest’ultimo potrebbe scatenare i demoni e le forze degli inferi, un’arma invincibile che in mani solo assetate di potere e vendetta, sarebbe in grado di mettere a rischio l’intero pianeta. Dopo aver letto le 604 pagine di quest’opera, se dovessimo limitarci ad un semplice giudizio di superficie, non solo si avrebbe l’impressione di trovarsi dinanzi ad un lavoro strutturalmente perfetto, ma si avvertirebbe impellente l’esigenza di avvicinarsi a tutta quella serie di rimandi che vanno dalle scienze occulte sino alla storia dell’arte con riferimenti a personaggi del calibro di Leonardo Da Vinci e Albrecht Dürer, per poi passare alla numerologia di Pitagora e a quella del calendario Maya che annuncia la fine del mondo, e ancora le teorie del controllo sul mondo da parte di super-poteri che si tramandano segreti incoffessabili di generazione in generazione, e le ultime scoperte iper-tecnologiche del più grande sistema d’intelligence internazionale: la C.I.A (Center Intelligence Agency). Un testo non molto ricco di citazioni, ma per quel poco che viene sapientemente riportato tra le pagine de “Il Simbolo Perduto”(Mondadori), questa volta Dan Brown pare proprio che abbia studiato. Ora si potrebbe obiettare che magari i personaggi hanno la rigidità di marionette, che non vi sia nessun approfondimento psicologico, che la trama è scontata e la semplicità con cui è scritto sia quasi da terza elementare. Di contro si potrebbe asserire che sotto nessun aspetto questo thriller appare debole o poco convincente, e forse proprio perché la sua scrittura è così piana, e il ricorso all’esoterismo è così presente che il successo di questo libro è già annunciato oramai da tempo. E qui chiudo le mie considerazioni sul valore della letterarietà del lavoro in oggetto. Adesso si va oltre. Talvolta mi ritrovo a pensare, proprio come in qualche occasione ha sostenuto Roberto Pinotti (U.F.O notiziario, C.U.N.) nei suoi ambiti di competenza, che esista una sorta di accordo tra diversi sistemi di potere e d’intelligence, di “acclimatare” gradualmente la popolazione mondiale su certi argomenti “sensibili” come abduction, Area 51, Massoneria, Templari, Priorato di Sion etc. Questo perché la gente non ha ancora raggiunto – dicono “i grandi savi” - quel grado di cultura ed emancipazioni tali da poter recepire certe verità. Ora se qualcuno ha letto “Il Simbolo Perduto” non penso sia sfuggito il ramo di studi in cui è esperta la sorella di uno dei protagonisti ovvero Katherine Solomon: la Noetica. Così come viene spiegata da Dan Brown per bocca della scienziata, si tratta di una nuova branca del sapere che sarebbe in grado di dimostrare come l’uomo abbia poteri sovrumani quasi divini: non è forse stato creato a Sua immagine e somiglianza? Non è forse vero che così come Sopra, così Sotto? Poteri che addirittura consentirebbero all’uomo con la sola forza del pensiero di modificare la Realtà! Sono concetti che da qualche anno alcuni studiosi diffondono sotto il nome scientifico di Fisica Quantistica, ma che hanno legami talvolta espliciti talvolta segreti con il cosiddetto New Thought (in italiano Nuovo pensiero) che altro non è che un insieme eterogeneo di organizzazioni, chiese, scrittori, filosofi e pensatori che ha avuto origine negli Stati Uniti nella seconda metà dell'Ottocento e continua ancora oggi. Le sue idee chiave riguardano la visione di Dio come onnipotente, onnisciente e, soprattutto, onnipresente, la natura al tempo stesso immanente e trascendente della divinità, la divinità della natura umana, l'origine mentale delle malattie del corpo e l'uso della preghiera affermativa per raggiungere la guarigione e il miglioramento delle proprie condizioni socio-economiche. Un movimento che oggi ha il suo “motore di ricerca e sviluppo” nel pensiero della Legge dell’Attrazione ovvero nelle strabilianti promesse fatte da Ronda Byrne e il suo The Secret. Nello specifico la Noetica di cui parla Dan Brown è la fisica quantistica di scienziati del New Thought ovvero: William Arntz, Betsy Chasse, Mark Vicente, Fred Alan Wolf. Che Dan Brown sia un seguace di questa novella Scientology? Che ci sia il New Thought come garante del successo di questo autore? Meditate gente, meditate

sabato 8 gennaio 2011

Maria Grazia Lopardi. La Presenza (Celestino ed il tesoro dei Templari). Edizioni Il Ternario





















Perché il misterioso abate Sauniére di Rennes Le Chateau si è procurato proprio la riproduzione del quadro “L’Incoronazione di Celestino V “? Un romanzo? O un racconto ispirato? L’eremita Pietro ed il templare Giovanni si incontrano a Lione. Riferisce la storiografia che nel 1274 Pietro del Morrone, il futuro Celestino V, si è recato nella città francese in occasione del Concilio indetto da Gregorio X ottenendo ospitalità nella Magione templare che sorgeva dove ora si trova il Teatro dei Celestini. Riconosciuto come il predestinato a custodire l’elemento più prezioso del tesoro dei Templari, assiste alla costruzione di Santa Maria di Collemaggio, la Notre Dame dell’Aquila che lo affiderà ai posteri.

venerdì 7 gennaio 2011

Il mistero del Graal di Julius Evola (Edizioni Mediterranee)





















Chi conosce la storia del Graal e dei cavalieri della Tavola Rotonda soltanto attraverso il Parsifal di Richard Wagner o le divagazioni di certi ambienti “spiritualistici”, il film Excalibur di John Boorman o i moderni romanzi di “fantasy” da questo libro di Julius Evola sarà condotto in un mondo insospettato e suggestivo, ricco di simboli, di elementi metafisici e di significati profondi. Basandosi su tutti i principali testi originali della leggenda e di cicli affini (antichi francesi, inglesi e tedeschi), viene precisato il senso del mistero del Graal, mistero che non ha un carattere vagamente mistico, ma iniziatico e regale, e che si lega ad una tradizione anteriore e preesistente al cristianesimo, mentre presenta connessioni essenziali con l’idea di un centro supremo del mondo e di un misterioso dominatore. Delle varie avventure cavalleresche, svolgentisi in un’atmosfera strana e “surreale”, l’Autore indica il significato nascosto, rifacentesi essenzialmente ad esperienze e prove interne. Anche il simbolismo della “donna” e dell’eros viene adeguatamente spiegato per le valenze che ha in questo specifico contesto. Dopo di che, l’esame si porta sul significato che ebbe l’improvviso apparire e scomparire delle leggende del Graal nel Medioevo occidentale. Esso rappresentò la più alta professione di fede del ghibellinismo ed ebbe strette relazioni col templarismo. Julius Evola considera poi varie correnti che in un certo modo ripresero l’eredità del Graal dopo la distruzione dell’Ordine dei Templari e il declino del Sacro Romano Impero. Nel parlare dei Templari, poi dei Catari, del “Fedeli d’Amore” (cui appartenne anche Dante), degli ermetisti e via via fino ai rosacruciani, l’Autore dischiude al lettore altri inediti àmbiti culturali. Di notevole interesse, per il punto di vista originale, sono le considerazioni finali sul senso della massoneria e sulle sue trasformazioni nel tempo, oltreché su quei temi delle leggende trattate che non sono soltanto di ieri ma presentano una perenne attualità che si ritrova – insospettabilmente – sino ai nostri giorni tecnologici e materialisti. Nell’arco degli ultimi quattro o cinque lustri abbiamo inoltre assistito ad un continuo pubblicare di saggi e romanzi sul Medioevo, la Cavalleria e il Graal sia come nuove opere, sia come ristampe di testi classici. In questo clima – tratteggiato per ampie linee comparatiste corredate da un’ampia bibliografia nel saggio di appendice a questa nuova edizione – Il mistero del Graal svolge ancora oggi, e forse oggi più che mai, una propria funzione essenziale: non soltanto come testo di amplissima erudizione, di insospettate rivelazioni, di affascinante lettura, ma soprattutto come strumento metodologico di un’interpretazione simbolica insuperata, tale da consentire il formarsi di un punto di vista eterodosso e controcorrente rispetto alla cultura e alla storiografia ancora predominanti.
fonte www.ediz-mediterranee.com

giovedì 6 gennaio 2011

La Rivoluzione dei Templari di Simonetta Cerrini (Mondadori)




















La storia dei templari è costellata di vicende oscure, episodi favolosi e figure mitiche. A partire dal processo all'ultimo maestro dell'ordine del Tempio, Jacques de Molay, torturato e messo al rogo nel 1314 a Parigi, i misteri si sono moltiplicati fino ai nostri giorni, al punto che l'alone fantastico in cui sono avvolti i "Poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone" tende a riemergere ancora oggi nelle opere che ne ripercorrono le gesta. Simonetta Cerrini, studiosa che da anni si occupa di questo argomento, si pone l'obiettivo di sfatare le leggende fiorite nel corso dei secoli, di abbandonare i luoghi comuni storiografici e soprattutto di intraprendere nuove vie di ricerca basandosi sull'analisi sistematica dei testi fondatori dell'ordine del Tempio. Grazie a un accurato esame di nove manoscritti e di documenti coevi, viene così alla luce la visione 'rivoluzionaria' dei templari e del loro rapporto con la fede. Proprio quando nel mondo cristiano si afferma la netta separazione tra chierici e laici, e i primi assumono l'esclusiva gestione della sfera del sacro, l'ordine del Tempio si impone come punto di riferimento spirituale per ogni cristiano, pur essendo composto da laici. I templari rappresentano dunque un elemento di rottura nella partizione della società medievale: sono al tempo stesso 'oratores' e 'bellatores', proprio perché non aderiscono in senso stretto né al modello di vita clericale, né a quello cavalleresco. Sono dei cavalieri ma seguono senza esitazioni una regola 'antieroica'; sono dei frati ma seguono rigorosamente una regola 'antiascetica'. Attraverso la puntuale e affascinante ricostruzione della loro dottrina, Simonetta Cerrini ci racconta la vita quotidiana di questi singolari cavalieri, scandita allo stesso modo dalla preghiera e dalla guerra, e ci svela un aspetto ancora sconosciuto della loro attività: al di là dell'impegno militare nell'esercito crociato, i templari utilizzarono l'autonomia spirituale di cui godevano per diffondere il cristianesimo in lingua volgare e per confrontarsi con altre esperienze religiose. Nel cuore della società medievale d'Oltremare, infatti, furono gli unici fra tutti i cristiani d'Europa a diventare interlocutori privilegiati dei cristiani d'Oriente e dei musulmani. In un epoca come la nostra, segnata da un durissimo scontro fra integralisti islamici e tradizionalisti cristiani, l'archetipo della fede templare può dunque indicare la via per un possibile dialogo e una reciproca comprensione tra i monoteismi e le differenti culture

Edizione 1° anno 2008
Editore: Mondadori - Lingua: italiano
Collana: Le scie Pagine: 238
Traduttore: ISBN: 8804580747
fonte http://www.pickwiki.com/

mercoledì 5 gennaio 2011

Il Templare di Jan Guillou (Corbaccio)





















Nell'anno del Signore 1150, la nobile svedese Sigrid decide di donare ai monaci cistercensi la sua tenuta di Varnhem e alcuni anni dopo promette a Dio il secondogenito Arn, miracolosamente scampato alla morte. Ma Sigrid sembra dimenticarsi della promessa, fino a quando viene colpita da una malattia che lei interpreta come un segno del Cielo. Le lotte di potere e le pretese su Varnhem di Erik Jevardsson, marito della cugina di Sigrid, costringono i monaci, e con loro Arn, a rifugiarsi in Danimarca, dove Arn cresce imparando la Bibbia e l'uso della spada sotto la guida di frate Guilbert, un Templare ritiratosi a vita monastica. La morte di Erik segna il destino di Arn: il ragazzo non ha dato segno di alcuna vocazione e il priore decide di rimandarlo a casa dal padre perché conosca il mondo e decida in piena libertà del suo futuro. La sua innocenza, la sua sincerità, l'amore per i lavori manuali e il rispetto verso il prossimo, gli rendono difficile la vita presso il padre; l'amore per la bella Cecilia, ma anche la passione per la sorella di lei Katarina, porteranno a un colpo di scena: Arn partirà per la Terrasanta per servire come Templare. Una storia dal respiro epico nella quale le proporzioni tra avventura, ricostruzione storica e vicenda amorosa si bilanciano perfettamente coinvolgendo il lettore fin dalla prima pagina in ogni aspetto dell'appassionante vicenda.

martedì 4 gennaio 2011

Il Viaggio Iniziatico ovvero i 33 Gradi della Saggezza di Christian Jacq (Edizioni L'Età dell'acquario)



















Se nel Messaggio dei costruttori di cattedrali Christian Jacq ci ha introdotti nel mondo dei depositari di un’antica sapienza espressa attraverso la pietra, in questo nuovo libro ci accompagna, passo dopo passo, in un viaggio iniziatico alla conquista dei 33 gradi della Saggezza.
L’autore racconta il suo incontro con un Maestro d’Opera del XX secolo, Pierre Delœuvre, che ha conosciuto in una fredda giornata d’inverno mentre contemplava alcune sculture collocate intorno ai portali della cattedrale di Metz. Da lui ha appreso che, osservando queste autentiche «pietre parlanti», è possibile cogliere il messaggio trasmesso dalle confraternite di costruttori e la loro visione del mondo.
Per giungere alla Conoscenza è necessario percorrere le 33 tappe – ciascuna dedicata a una virtù che deve essere fatta propria – di un rituale iniziatico che porta dall’albero secco, simbolo della morte spirituale, all’albero fiorito, simbolo del Maestro realizzato e dello spirito della confraternita.
Con l’aiuto di Delœuvre, l’autore intraprende il cammino verso la terra celeste, quello che ogni postulante, desideroso di vivere nello spirito e nella verità, deve compiere per essere ammesso nella cattedrale di luce, la comunità dei costruttori, e conseguire uno stato di pienezza spirituale e di vera intelligenza.

L'AUTORE - Christian Jacq è nato a Parigi nel 1947. Egittologo, scrittore di fama mondiale, è autore di numerosi romanzi e saggi dedicati all’antico Egitto, tra i quali i cinque volumi della «saga di Ramses». Tra le sue opere più recenti ricordiamo i quattro volumi del «romanzo di Mozart». Da molti anni, insieme alla moglie e a un gruppo di collaboratori, cura e incrementa un archivio fotografico dedicato all’Egitto per la tutela dei siti archeologici in pericolo. Presso L’Età dell’Acquario ha pubblicato i volumi La confraternita dei Saggi del Nord e Il messaggio dei costruttori di cattedrali.  

lunedì 3 gennaio 2011

BREVE STORIA DELL'ORDINE DEI CAVALIERI DEL TEMPIO con un saggio introduttivo di Franco Cardini























Nel fatidico 1848, in sole quaranta copie, Luigi Cibrario pubblicava per i tipi di Alessandro Fontana quest’erudita storia dell’Ordine templare evidentemente destinata a una ristretta cerchia di amici e di estimatori. Ferveva, allora , la polemica sulla vera natura del "misterioso" Ordine religioso-cavalleresco, sulle sue vere e presunte colpe, sulle drammatiche circostanze della sua soppressione, sulle voci e sui documenti (falsi) attestanti la sua sotterranea sopravvivenza, sul suo rapporto con la massoneria. È altamente significativo che questo libro vedesse la luce proprio nel Grande Anno in cui la Chiesa romana e le aspirazioni liberali e nazionali che in Italia avevano nutrito di sé le società segrete sembravano convergere in una specie di azione comune. Vent’anni dopo, quando il Cibrario ormai prossimo alla morte si decideva a ristampare il suo saggio del ’48, insieme con altri scritti di storia cavalleresca, il panorama era mutato: ma le polemiche sui templari non si erano sopite. Rilette oggi, le pagine dell’illustre uomo politico ed erudito piemontese mantengono il loro fascino: opera di proba erudizione e di sereno distacco critico, esse sono comunque anche documento di quella passione per il medioevo che animò il Romanticismo e che – talor parallela ma spesso anche coincidente con la ricerca scientifica più severa, talaltra incline a spaziare tra i castelli, le foreste e le brughiere della fantasia – sta ancor oggi alla base sia della medievistica sia del "medievalismo".  (Aragno editore)