lunedì 28 febbraio 2011

Più forti del male di Padre Amorth e Roberto Italo Zanini (San Paolo edizioni)





















Padre Amorth non è affetto da particolari psicopatologie che gli fanno vedere Satana ovunque, in una lotta continua contro il tempo in una sua personale esperienza di “scontri” costellata da indemoniati, case infestate e fenomeni soprannaturali. Qualcuno potrebbe accusare il sacerdote di catapultarci nuovamente in una “teologia” da medioevo, oppure visto che in molti suoi libri non troviamo traccia alcuna di note, e nessun riferimento né testimonianze verificabili, qualcun altro potrebbe dire di trovarci dinanzi a prodotti editoriali che sono vere e proprie farneticazioni.e dunque un autentico insulto all’intelligenza del lettore. Ma sarà proprio così? Padre Amorth è il più famoso esorcista al mondo, ha fatto la guerra, è stato partigiano, si è laureato in giurisprudenza, ed è dotato di un forte senso dell’umorismo. Eppure nonostante la sua forte tendenza alla razionalizzazione e alla logica, non sempre quello che vive sulla propria pelle può essere riconducibile ad una spiegazione legata alle leggi della fisica.. Questo “guerriero della Chiesa”, porta da anni avanti una pratica quotidiana di lotta contro Satana che lo ha reso il massimo esperto riconosciuto in tema di esorcismo e lotta al maligno. Ora per le edizioni San Paolo padre Amorth, esce con “Più forti del male. Il demonio, riconoscerlo, vincerlo, evitarlo” insieme a Roberto Zanini, dove viene esaustivamente raccontato come difendersi dal sovrano di questo mondo. L’analisi che il lettore troverà tra queste pagine, prende in esame tutta quelle fenomenologia esoterica che va da dalle possessioni, ai malefici,  agli attacchi del male, all'azione e il potere di maghi, fattucchiere, cartomanti; l'efficacia di malefici che provocano malattie e forme acute di depressione sino ai gruppi metal che diffondono veri e propri messaggi satanici. Preziosa in questa disamina la collaborazione con Roberto Italo Zanini, che è giornalista e lavora presso la redazione romana di Avvenire. Si occupa di politica dei mass media ed ha  collaborato con la rivista Popoli e Missione, settimanali diocesani e quotidiani locali. Finito di leggere comunque il lavoro di padre Amorth, non lasciatevi prendere da facili e riduttivi giudizi critici. Vi lascio con un interrogativo. Nel film “Il quarto tipo” (The Fourth Kind) scritto e diretto da Olatunde Osunsanmi, dove si parla di casi di abduction (rapimenti alieni), alcuni dei protagonisti in stati incredibili di trance, manifestano non solo la poliglossia, ma forme di sorprendente levitazione. Si tratta di conseguenze legate a fenomeni extraterrestri o di altra natura?

domenica 27 febbraio 2011

Spiriti inquilini di F.Zingaropoli e C. Lombroso (Besa editrice)















Nel 1907 la Pretura di Napoli si occupa di una risoluzione di contratto di affitto. Nulla di strano, se non che l’inquilina, la Duchessa di Castelpoto, non intende pagare la proprietaria, la baronessa Englen, a causa delle inquietanti manifestazioni medianiche insediate nella casa. Sulla natura di questi spiriti molesti e sui diritti degli inquilini disserta il difensore della duchessa , l’avvocato Francesco Zingaropoli. Accanto ai brani più felici delle Case infestate dagli spiriti di Zingaropoli (1917) si affiancano le note sulle case fantomatiche del grande Cesare Lombroso, il celebre autore di Delitto, genio e follia, alle prese con un’osteria infestata di Torino.
Una straordinaria pagina di costume “pre-Eduardo”, di una società divisa fra sedute spiritiche, spettacoli medianici, tribunali. A corredo una serie di contributi, curati da diversi ricercatori, che rileggono i motivi della casa perturbante alla luce dei campi più differenti: il diritto nelle case infestate, la stagione dell’occulto psichico, i fantasmi teatrali, le architetture cinematografiche.

A cura di Gabriele Mina.

sabato 26 febbraio 2011

Ombre e misteri del nazismo magico nel “Corpo Mistico” di Stefano Donno (Lab di Giulio Perrone, Roma)




Il nazionalsocialismo è probabilmente uno dei frutti più incredibilmente malsani e devastanti che la nostra specie abbia mai concepito nella sua storia. Poche degenerazioni della politica umana hanno condotto un così vasto numero di persone alla morte, alla fame, al disastro. Ancora oggi nel nostro continente paghiamo le conseguenze per eventi accaduti sessanta anni fa. Il nazionalsocialismo e, nella fattispecie, la storia degli oscuri personaggi che sono gravitati attorno alla figura di Adolf Hitler, hanno da sempre richiamato l’attenzione degli storici e degli storyteller, raccontatori di storie per immagini e scrittura. La bibliografia è sterminata, tra gli esempi più conosciuti sono da annoverare gli autori che hanno trattato quel periodo affidandosi alla tecnica dell’ucronia, ovvero costruendo mondi paralleli in cui la Germania Nazista (per fare un solo esempio) ha vinto la Seconda Guerra Mondiale e ha esteso il suo dominio sul mondo, oppure non ha trovato un ostacolo efficace negli Stati Uniti D’America. Tre titoli su tutti per chi volesse approfondire: “La svastica sul sole”, di Philip K. Dick, “Il complotto contro l’America”, di Philip Roth, “Fatherland” di Robert Harris. Di recente, in Italia, due autori hanno affrontato quel periodo storico con ottimi esiti di scrittura. Giuseppe Genna, con il suo “Hitler”, ha scritto il primo vero romanzo sulla vita del dittatore del nazionalsocialismo; Enrico Brizzi, con “L’inattesa piega degli eventi” e “La nostra guerra”, ha calato il suo sguardo su un’ucronia italica, cioè fascista. L’opera “Corpo mistico” di Stefano Donno viene oggi pubblicata per i tipi di LAB di Giulio Perrone editore (collana “Gli Ulivi” diretta da Teresa Romano), una serie fortunata che conta al suo attivo più di centoventi titoli.
“Corpo Mistico” è un romanzo che si inserisce in una tradizione breve (nel tempo) eppure così ricca, ricavando un percorso originale e approfondendo una delle tematiche forse più oscure e radicali insite in quel movimento così terribile come il nazionalsocialismo, ovvero sia l’esoterismo e la magia. Anziché affidarsi allo stratagemma dell’ucronia, l’autore presenta due documenti storici, il diario di Padre Karl Von Liebenfels e l’epistolario del fratello con lo stesso, corredando il romanzo con un testo redatto dal ricercatore che per primo ha reso possibile la divulgazione di questi documenti così eccezionali.
Stefano Donno si occupa quindi della redazione e della cura di queste carte sconvolgenti, contenenti i pensieri di Von Liebenfels, un uomo attraversato da un profondo turbamento spirituale, condotto da dubbi profondi circa lo stato della sua fede religiosa, al contrasto con le istituzioni che lo circondano. La mancanza di fiducia nelle persone che dovrebbero essergli di supporto si unisce allo sconforto derivante dal non trovare negli altri lo stesso rigore morale e lo stesso ardore nella ricerca di un equilibrio spirituale limpido. La differenza tra un baratro di oscurità e un buco nero sta nel fatto che mentre il primo può essere illuminato dalla luce, la forza di attrazione del secondo è così terribile da risucchiare la luce stessa. L’animo di Von Liebenfels, come un oggetto stellare perduto, nel corso degli anni prende una direzione autonoma, scevra dal mondo, fino a incontrarsi con qualcosa di ancora più temibile e tremendo. Il fratello infatti è un collaboratore di Himmler, comandante delle SS e poi Ministro dell’Interno del Reich. Il progetto di cui si occupa Jorg Lanz Von Liebenfels coniuga il nazismo magico e esoterico agli studi per il superuomo e la costruzione di un’umanità ideale, composta da supersoldati capaci di comunicare attraverso il pensiero, compiere prodigi, levitare e occupare più luoghi contemporaneamente. Si possono immaginare quelli che saranno gli esiti di tali studi, soprattutto se confortati dalla reclusione in un castello fatto costruire secondo i dettami delle antiche culture celtiche al quale si aggiunge la figura di un guru, anch’egli realmente esistito, Gopi Yogananda, che inizierà il gruppo di prescelti alle tecniche di meditazione necessarie per il raggiungimento di tali stati della mente e del corpo. C’è un momento del romanzo in cui tutte queste forze confluiranno in esiti fuori dell’ordinario. L’autore, nei momenti cruciali, quasi come un regista noir, affida alle nostre capacità di immaginazione e deduzione il compito di desumere il quadro complessivo dalla somma dei particolari, facendo così affiorare nel lettore quel sentimento del ‘tremendo’ così caro ai romanzi gotici di fine ottocento.
La figura, realmente esistita, a cui si ispira il protagonista del romanzo, è quella di Adolf Lanz (Lanz von Liebenfels), monaco austriaco e fondatore della confraternita estremista di destra Ostara, influenzato dall’esoterismo e della cultura indiana. Adolf Lanz fondò un suo movimento religioso e, nel 1921, si trasferì a Monaco per estendere la sua ‘predicazione’. Fu proprio lì che venne a contatto con Adolf Hitler e con il nucleo del costituendo Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori, che adottò i principi di Ostara, nella necessità di ricollegare la propria fondazione a un credo ancestrale e ‘radicale’, che trovasse riferimenti nella storia del popolo germanico.
Stefano Donno, in “Corpo mistico”, presenta al lettore un filo rosso che lega i diversi tasselli di una storia che giunge fino ai giorni nostri, tramite una serie di allusioni e rimandi espliciti a eventi storici e personaggi realmente accaduti. Allo stesso modo con cui il Dracula di Bram Stoker restituisce una figura storica tramite testimonianze collaterali, in “Corpo Mistico” leggiamo di fatti realmente accaduti e documentabili, coi quali possiamo costruire una ‘nostra’ storia.
Ciò di cui dispone il lettore, al termine del romanzo, è un preludio a qualcosa di terribile che sta per accadere, un evento e una serie di rivelazioni che sovvertiranno il nostro modo di concepire la realtà e il rapporto psico-fisico tra gli umani. L’equilibrio di questa scrittura sta tutto nel costruire una dimensione parallela e ineffabile, coesistente alla storia e perfettamente plausibile, inscrivendosi in un solco già tracciato da autori della stessa generazione, oltre ai già citati Genna e Brizzi viene in mente Simone Sarasso, giovane autore edito da Marsilio, che ha approfondito con la stessa acribia e invenzione gli Anni di Piombo; una precisazione dovuta per fugare ogni dubbio critico dinanzi a tematiche revisioniste, cui “Corpo Mistico” non rischia di afferire, data la dichiarata natura di fiction-storico-documentale. Dopo la recente pubblicazione di “Dermica per versi” (Lietocolle) – già conferma di un personale percorso poetico – Stefano Donno ci dimostra di essere un affabulatore capace di scandagliare con compiutezza i turbamenti dell’animo umano. (Intervento di Luciano Pagano)

venerdì 25 febbraio 2011

Dissertazione sopra i vampiri di Giuseppe Davanzati (Besa)















Vampiri assetati di sangue che aggrediscono nella notte. Uomini e donne posseduti dal demonio e costretti, per sopravvivere, a un’esistenza di lutti, magie, terrore.
Nell’Italia e nell’Europa del Settecento – prima ancora che si affermino l’Illuminismo e la Ragione – un alto prelato combatte contro queste superstizioni. È Giuseppe Davanzati, arcivescovo di Trani, intellettuale e studioso colto e lucidissimo. La sua “dissertazione” è una traccia del nascente pensiero razionalista italiano ma è anche una testimonianza dell’immaginario (le ansie, gli incubi, la speranza di rinascita) delle popolazioni europee alle soglie dell’età moderna.

Giuseppe Davanzati (Bari 1665 - Trani 1755) è una figura emblematica del primo Illuminismo settecentesco. Instancabile viaggiatore, amico personale di papi e regnanti, Davanzati fu tra i più strenui sostenitori della necessità di conciliare fede e verità, ragionamento intellettuale e verifica empirica.

giovedì 24 febbraio 2011

RUDOLF STEINER. TRA ANTROPOSOFIA ED EDUCAZIONE (Pensa MultiMedia)














R. Steiner (1861-1925) filosofo ed educatore, ebbe un'intensa attività come scrittore e comnferenziere, prima nell'ambito della società Teosofica e poi in quella Antroposofica da lui fondata nel 1913. Due anni dopo sorse anche il Goethenaum, sede di tutte le attività artistiche e scientifiche del movimento antroposofico. La sua fama è legata alla produzione di circa una trentina di opere prevalentemente a carattere filosofico e antroposofico, e dalla presenza di migliaia di conferenze stenografiche relative a vari campi di indagine.

a cura di Cavallera H. et alii

mercoledì 23 febbraio 2011

Alla fine dell'arcobaleno (Besa editrice e Arcadia Lecce) con Franco Ungaro e Vincenzo Ampolo il 26 a Lecce






















Arcadia Lecce e Besa editrice presentano il 26 febbraio alle ore 18,30 negli spazi di Salento Showroom in via regina Isabella 22 a Lecce il libro di Francesco Tornesello “Alla fine dell’arcobaleno” con Franco Ungaro e Vincenzo Ampolo.
Alla fine dell’arcobaleno rappresenta una cronaca – definita cronaca familiare e non ideologica – di un viaggio attraverso le istituzioni psichiatriche italiane dagli anni Settanta alla fine degli anni Novanta. Nei quattro capitoli si raccontano le storie di alcuni “pazienti” conosciuti sia in manicomio che nei servizi territoriali. Ma, attraverso la narrazione autobiografica, il libro è anche la storia di una generazione di tecnici-politici, nel momento cruciale del cambiamento in Italia.
Ogni capitolo sottende un tema, lasciato alla riflessione del lettore. Nel primo capitolo il tema è sul significato della scelta pubblico-privato. Nel secondo la domanda è storica: il fine – anche il più nobile – giustifica necessariamente il mezzo? Nel terzo si affronta il tema del rapporto tra intellettuali e politica. Nel quarto si traccia il percorso di una esperienza “esemplare” nel contesto meridionale.  

FRANCESCO TORNESELLO, psichiatra, è nato a Maglie nel 1945. Dal 1972 al 1978 ha lavorato presso l’ospedale psichiatrico di Volterra, partecipando alle esperienze più avanzate di operatività antimanicomiale. Nel 1974 è tra i fondatori di Psichiatria Democratica, a Bologna. Dopo una breve parentesi presso l’O.P. di Nocera Inferiore inizia a lavorare nel Salento, come responsabile dei centri di salute mentale di Lecce e poi di Maglie. Dal 1993 al 2003 è primario del reparto di psichiatria dell’O.C. di Casarano.
Dal 2004 al 2007 (anno in cui si colloca in pensione) è direttore del dipartimento di salute mentale della ASL LE2. Ha pubblicato sulle principali riviste italiane (Sapere, Psichiatri Oggi; La rivista di Servizio Sociale, Neopsichiatria, Il ruolo terapeutico, Fogli di informazione, nps, etc). Attualmente presta consulenza alla coop. sociale l’Adelfia di Alessano, per la quale ha curato la produzione del lungometraggio “Juliet: tutti sulla stessa barca” regia di G. De Blasi, che ha partecipato a numerosi festival ed è stato selezionato per i David di Donatello.

Lucignola di Gloria De Vitis (Lupo editore) il 25 a Salento Showroom con Arcadia e Lupo editore





















Il 25 febbraio alle ore 18,30 negli spazi di Salento Showroom in via Regina Isabella 22 a Lecce, Arcadia Lecce e Lupo editore presentano "Lucignola" (Lupo editore) di Gloria De Vitis. Presentrà l'autrice il giudice Salvatore Cosentino. 
Il libro - Incontri fugaci, finzioni d’amore, portano Anna a smarrirsi nel labirinto della propria vita. Dietro la sua ricerca amorosa, dietro la sua frigidità, si nasconde la ricerca del significato dell’esistenza. Una vita, la sua, che a volte le sembra di afferrare e poter trattenere ma che poi le scivola via dalle mani. Saprà Tobia sciogliere i nodi che aggrovigliano la sua anima? O finirà per intricarli ancora di più?

Gloria De Vitis vive e lavora a Lecce. Ha collaborato con Bogdan Bajalica, perfezionando le tecniche pittoriche già respirate nella tradizione artistiche familiare con il nonno scultore e il noto cugino di lui Temistocle De Vitis. Nel 1986 partecipa al concorso Speciale Premio Italia indetto a Firenze, ricevendo una menzione speciale. Le sue opere sono pubblicate sulla rivista nazionale "Eco d'Arte moderna". Nel 2000 partecipa a Roma ad Artitalia2000. Realizza diverse mostre collettive e personali in Italia e all'estero. Degne di nota per l'impegno profuso finalizzato allo sviluppo dell'arte nella sua terra d'origine, "Nuclei mutabili", nel marzo 2005 presso il Castello Carlo V di Lecce e "Facce", nell'aprile del 2009 presso il vecchio Conservatorio di Sant'Anna.
Artista eclettica sperimenta anche in campo fotografico, realizzando la sua personale nel 2007. Collabora negli anni novanta con il giornale romano "Avanti". Nel 2003 pubblica il suo primo libro di poesie dal titolo "Squarci". Nel 2006 vede la luce la sua ultima raccolta di poesie "Nuda" (Besa Editrice)

martedì 22 febbraio 2011

Memorie di un esorcista. La mia vita in lotta contro Satana di Gabriele Amorth (Piemme)






















I più lo conoscono come il più famoso esorcista al mondo, cui sono stati dedicati numerosi libri, decine di trasmissioni televisive, migliaia di pagine internet. Questo è Padre Gabriele Amorth, sacerdote paolino. Pochi sanno però che, prima di diventare sacerdote, ha fatto la guerra, è stato partigiano e si è laureato in giurisprudenza. Fine teologo mariano, è stato per molti anni direttore della prestigiosa rivista paolina "Madre di Dio". Poi, l'incredibile svolta. È il cardinale Ugo Poletti che, a Roma, lo invita ad affiancare quel grande esorcista che era Padre Candido, affidando a Padre Amorth l'incarico ufficiale di esorcista. È l'inizio di quella che lui stesso definisce la sua "professione", che lo pone a tu per tu con il demonio ogni giorno, attraverso riti esorcistici e preghiere di liberazione che cercano di recare sollievo alle numerose persone che a lui, continuamente, si rivolgono. Una pratica quotidiana di lotta contro Satana che ha fatto di Padre Amorth, attraverso l'esperienza di decine di migliaia di esorcismi, il massimo esperto riconosciuto in tema di esorcismo e lotta al maligno. Attraverso la testimonianza in prima persona dell'esorcista più famoso al mondo, emerge una serie impressionante di storie che si fanno leggere d'un fiato e testimoniano quanto sia potente il male. E quanto più potente ancora sia l'attività di quei ministri di Dio che, come Padre Amorth, hanno fatto della propria vita una quotidiana lotta contro Satana.

lunedì 21 febbraio 2011

L' Islam e il Graal. Studio sull'esoterismo del Parzival di Wolfram von Eschenbach di Pierre Ponsoye (SE)





















La leggenda del Graal è un "mistero" intorno al quale gli studiosi continuano a interrogarsi. Pur sfuggendo a una definizione teologica specifica, il Graal può essere descritto come "visione di Dio", cioè come l'incontro di Dio con se stesso nell'uomo. Ma l'universalità del Graal, in quanto tale, pone un problema maggiore: quello delle fonti non cristiane che sono all'origine della sua leggenda. Rifacendosi alle dottrine esoteriche tradizionali, e rileggendo in questa luce il "ciclo" del Parzival di Wolfram von Eschenbach, Pierre Ponsoye rintraccia gli elementi islamici presenti nella leggenda del Graal, spesso trascurati dagli studiosi, rivelando così la Tradizione sacra che costituisce la segreta genealogia di un simbolo universale.

domenica 20 febbraio 2011

L'ordine nero di Leonardo Vittorio Arena (Piemme)
















Nell'Europa degli anni Venti, permeata da una profonda atmosfera esoterica, si diffondono le dottrine che costituiscono il background del nazismo occulto, ispirate a una forte ripresa dei miti e del pensiero dell'antico oriente. In questo contesto lo stesso Fuhrer, giunto al potere, incomincia a vagheggiare avventurose spedizioni alla ricerca delle origini dell'uomo, del Graal, della razza pura e della magia nera del buddhismo. Su questo sfondo si muove Leonhard Mayer, brillante ufficiale che viene ammesso a far parte della sezione occulta delle SS: l'Ordine Nero. In quella che si presenta a tutti gli effetti come una setta esoterica, Leonhard viene iniziato a sapienze antiche, che fanno di lui uno dei prescelti per partecipare alla spedizione organizzata da Himmler alla volta del Tibet, alla ricerca della razza padrona e del segreto della vita, custodito dagli eredi dei progenitori dell'uomo, i quali vivrebbero nascosti nelle profondità della terra proprio sotto i domini tibetani. La spedizione, che si consuma negli anni in cui il nazismo sta per condurre l'Europa nel secondo conflitto mondiale, è attesa come una grande avventura volta a realizzare il desiderio di immortalità e potere di Hitler. Nella realtà si trasformerà in un viaggio di formazione che travolgerà la vita e le illusioni di Leonhard, svelando la drammatica follia del progetto dell'Ordine Nero di dominare il mondo.

sabato 19 febbraio 2011

Luce del Graal. Mito, esoterismo, storia, epica cavalleresca a cura di Nelli R. e De Turris G. (Edizioni Mediterranee)


















Graal: termine evocativo e affascinante che esprime nello stesso tempo una leggenda e un mistero; un termine-chiave per le letture occidentali che non designa un oggetto ma un insieme di idee e di credenze, che rappresenta un simbolo venutosi a creare per un bisogno epocale di spiritualità. Oggetto di quest'opera multidisciplinare non è dunque la "coppa" in quanto tale, ma ciò che vi è contenuto, il mito da essa irradiato nei secoli. I contributi presenti nel libro spaziano a tutto campo, spostando il punto di osservazione da numerose angolazioni: l'analisi sulle origini del mito è stata condotta dall'etnografo Nelli; Guénon ha invece sviluppato il senso esoterico nel Graal, mentre Closs, studiosa di mitologia, ne dà una lettura tradizionale.

venerdì 18 febbraio 2011

"S. Maria del Graal. Fondamenti simbolico sacrali di Castel del Monte" di Cosimo Intini (Il Leone Verde)

















Il presente saggio, dedicato al cosiddetto Castel del Monte, sito in Puglia, vicino a Bari, offre un'interpretazione simbolico-sacrale del suddetto sito di straordinaria rilevanza. Frutto di oltre 12 anni di studio, rappresenta una vera pietra miliare non solo per quanto concerne l'enigma Castel del Monte, ma più in generale nel campo della simbologia sacra. Molto ricco l'apparato iconografico. Per un pubblico di cultura medio-alta.

giovedì 17 febbraio 2011

L' enigma di Rennes Le Chateau. I Rosacroce, il Graal e la porta del destino di Giorgio Baietti (Ed. Mediterranee)
















Rennes le Chateau è un mistero vivente. Dalla notte dei tempi, fatti strani e inquietanti accadono in questo paesino dei Pirenei francesi dove tutto sembra cospirare contro la normalità. L'intera zona, comunque, sembra subire l'influsso di un'energia potente e misteriosa che i Celti e popolazioni ancora più antiche, hanno cercato di controllare tramite menhir che svettano sulla cima delle montagne e che delimitano un territorio ben preciso. I Catari e i cavalieri Templari ne conoscevano il segreto e lo hanno tramandato in messaggi oscuri e in un favoloso tesoro materiale e, soprattutto, spirituale. In questo strano contesto si inserisce un semplice parroco che, decifrando l'enigmatico messaggio contenuto in alcune pergamene, diventa ricchissimo e altrettanto strano. Sull'ingresso della sua chiesa scrive: «Questo luogo è terribile» e mette la statua di un demone a reggere l'acquasantiera. Modifica tutte le stazioni della Via Crucis, inserendo in ogni quadro un particolare per risolvere il segreto e fa costruire una vetrata in modo che il sole, ogni anno, il 17 gennaio, proietti all'interno un albero di mele blu. Questa data, inoltre, ricorre in tutta la vicenda, come se, in quella giornata, il visibile e l'invisibile potessero incontrarsi. L'umile curato di campagna inizia poi a frequentare il bel mondo parigino e vive come un signorotto medievale, usando come biblioteca una torre fatta da lui costruire sullo strapiombo della montagna. La sua vita e la sua morte sono avvolte dal più fitto mistero, come quella di altri sacerdoti suoi amici che subiranno queste strane influenze; uno di loro sarà ucciso e l'altro scriverà un libro incredibile e bizzarro che non è nient'altro che una chiave per risolvere il grande mistero che aleggia sul paese.
Un mistero la cui soluzione è forse celata in un dipinto del Seicento dove protagonista è un'antica tomba con l'iscrizione «Et in Arcadia ego» che interesserà moltissimo al Re Sole e che, guarda caso, ha come sfondo il paesaggio di Rennes le Chateau.Le poche case del paese, la sua strana chiesa e l'altrettanto insolita torre e moltissimi altri particolari sono i custodi di un segreto immenso. In questo libro si tenta di darne una soluzione e, alla fine, la realtà sarà molto più intrigante della fantasia.

mercoledì 16 febbraio 2011

La dislocazione. Il Graal polverizzato di Armand Farrachi (Fandango)

















Il tema è la IV Crociata, quella del 1199, ma questo non è che un pretesto per raccontare, attraverso la storia di una crociata abortita, la storia della scrittura e della stessa parola. I lenti preparativi della partenza avvengono in una dimensione dove lo spazio e il tempo si confondono, i paesaggi notturni e le pesanti armature dei cavalieri si fondono in una specie di torpore senza tempo. Poi la spedizione parte, e l'evoluzione è un crescendo musicale cadenzato da temi ricorrenti, quasi wagneriani, fino all'esplosione finale dell'impresa, esplosione che è anche del testo e della parola.

martedì 15 febbraio 2011

I Templari e il Graal di Karen Ralls (Edizioni Mediterranee)




















I potenti Cavalieri Templari, famosi monaci guerrieri delle Crociate, sono stati a lungo avvolti nel mistero. Si credette che celebrassero rituali mistici, che custodissero il Santo Graal e che fossero in possesso dei tesori perduti di Gerusalemme. Furono anche banchieri dei re, abili diplomatici, imprenditori agricoli, uomini d'affari e navigatori. La dottoressa Karen Ralls segue lo snodarsi delle vicende dei Cavalieri Templari nel tempo, esaminando le molteplici ipotesi e teorie concernenti i poteri e le conoscenze che furono loro attribuiti. L'autrice fornisce una ricostruzione solida e aggiornata, e arricchisce il suo libro con le foto esclusive della Cappella di Rosslyn e dell'annesso museo.

lunedì 14 febbraio 2011

Indagine sul Santo Graal di Jessie Laidlay Weston (Sellerio)






















La leggenda del Graal, la mitica coppa contenente il sangue di Cristo morente, è la più diffusa delle storie che formano il ciclo di Re Artù. Quest'indagine appassionata ne ricerca le fonti.
Jessie Laidlay Weston studiosa di medioevo e filologa profondamente impressionata dalla teoria della unica grande religione primitiva, diffusa dal capolavoro di James G. Frazer Il ramo d'oro, ne applicò i presupposti nelle indagini sui miti e gli archetipi della letteratura (Leggende e drammi wagneriani, Re Artù e i suoi cavalieri, Carlo Magno e i suoi Pari) e soprattutto in questo celebre e fondamentale studio sulle origini della leggenda del Santo Graal, fatta risalire alla conservazione e metamorfosi nel Cristianesimo di antichi rituali di fertilità tramandati nelle forme nuove di poemi: «Il Graal ci offre una versione romanzesca di quella figura strana e misteriosa che si aggira nell'oscuro passato dei nostri progenitori Arii. È solo nell'accettare l'ipotesi di una antica e intima connessione tra il Cristianesimo e i misteri pagani, che noi troveremo la chiave di interpretazione del mistero del Graal».

Jessie Laidlay Weston (1850-1928), studiosa di medioevo e filologa, giunse a una pionieristica impostazione interdisciplinare che riuniva alla filologia le nuove discipline dell’antropologia, dello studio del folklore, della magia, della iconografia simbo

Indagine sul Santo Graal di Jessie Laidlay Weston 
Traduzione di Laura Forconi Ferri
Introduzione di Attilio Brilli


domenica 13 febbraio 2011

I tre cavalieri del Graal di Laura Mancinelli (Einaudi)



















La leggenda del Graal continua a mantenere intatto il suo fascino non solo perché intreccia nei modi dell'epica cortese l'avventura e l'amore, ma perché in fondo racconta una storia di formazione di una personalità attraverso una serie di prove difficili. L'autrice si è ispirata alle leggende cavalleresche per reinventarle in un racconto che è anzitutto un invito ad abbandonarsi al piacere dell'affabulazione, alla seduzione degli intrecci e alle raffinate atmosfere della vita di corte. Dopo tante avventure, i tre cavalieri si ritroveranno in un castello per raccontare le loro esperienze e per offrirsi al giudizio di una specie di tribunale che dovrà decidere chi di loro è degno di diventare il re del Graal, il regno della bontà e della giustizia.

sabato 12 febbraio 2011

Maria Maddalena e il Santo Graal di Margaret Starbird (Mondadori)





















Quando Margaret Starbird, studiosa di matrice cattolica, si è imbattuta nell'eresia del Santo Graal, ne è rimasta scioccata. Cercando di saperne di più ha scoperto inconfutabili elementi che delineano una nuova immagine della Sacra Famiglia, in cui Maria non muore vergine e Gesù ha fratelli e una moglie: quella stessa donna che lo unse con i preziosi balsami presi da un vaso di alabastro, Maria Maddalena. In questo libro provocatorio e sconvolgente la Starbird tira le conclusioni delle sue lunghe ricerche e interpreta e rende disponibile ai lettori non specialisti una millenaria tradizione "eretica" che il potere ecclesiastico tenta da sempre di mettere a tacere a suon di dogmi consolidati.

venerdì 11 febbraio 2011

Il Sacro Graal. Tra mito, leggenda, letteratura e storia di Emilio Renda (Sellerio)





















In tutto, la prima fonte del Sacro Graal, da cui letterariamente nasce l'avventura e il mistero del calice di Gesù, è racchiusa in un piccolo nucleo di romanzi prodotti in non più di una cinquantina d'anni (dalla seconda metà del XII secolo alla prima del XIII). Eppure da allora se ne parla e l'incidenza e l'influenza di questa figura mitica persistente - e cangiante: di volta in volta calice, piatto, pietra e altro ancora - dura quanto l'intero arco della civiltà occidentale europea. Oltre che la fantastica cerca (i suoi episodi, le sue fonti, i suoi diversi significati) l'oggetto di questo vastissimo studio è appunto quella domanda: come mai una così ingombrante e radicata presenza? Per rispondere l'autore compie del Graal un'esplorazione spettacolare, minuziosa, spericolata verrebbe da dire per la quantità di luoghi visitati (cartacei, ideologici, religiosi, geografici, storici, letterari). Renda è uno studioso di impostazione Junghiana, per cui a sorreggere il suo sforzo di ricerca di una vastità più unica che rara, vi è la considerazione del Sacro Graal come di una realtà, poiché ogni fenomeno psicologico è vero e reale per lo psicologo analitico; una realtà viva più di un oggetto materiale, per la sua ricchezza di cause e circostanze, nell'universo dell'Inconscio collettivo.

giovedì 10 febbraio 2011

I Templari di Paolo Lopane (Besa editrice)














Il 13 ottobre 1307 vennero arrestati in massa i Templari di Francia. Fu il primo atto del sommario processo che decretò la fine del più potente degli Ordini cavallereschi, quello che più di ogni altro incarnò l'idealità delle Crociate e la spiritualità del Medioevo. Il saggio, agile e intenso, ricostruisce la parabola del Tempio e, con essa, la genesi del suo ideale mistico-cavalleresco. 

Paolo Lopane (1959) è nato e lavora a Bari. Appassionato studioso di storia medievale, profondo conoscitore della giurisdizione e delle procedure inquisitoriali, ha pubblicato un documentato saggio sul catarismo occitano, Dal velo d'Iside al mistero del Graal. Il risveglio della gnosi nella Francia albigese (Besa, 2000).

mercoledì 9 febbraio 2011

Dialoghi Massonici di Francesco Angioni (Youcanprint)






















Il modo di dire massonico "Tra Squadra e Compasso" è usato per riferirsi a discorsi detti in via riservata e a bassa voce. In tale modo, pacato ed intimo, il lettore accede al pensiero del suggestivo modo massonico. In questo libro di Francesco Angioni si indagano molti e diversi temi inerenti il vissuto pubblico e privato del massone: lo speciale sentire dell'iniziato, gli strumenti massonici, i  rituali, le antiche regole della Tradizione, la razionalità e la sensibilità iniziatica, il giudizio spirituale, la via della verità, il silenzio esoterico, la fratellanza, la logica e l'estetica esoterica, lo gnosticismo, la mitologia massonica, la questione femminile, il Grande Architetto dell'Universo, l'ateismo, l'aldilà, la morte...ma non solo.

Francesco Angioni, sociologo e saggista, si è arricchito culturalmente ed intellettualmente per via di diverse esperienze professionali, prima come ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed assistente universitario, poi come responsabile di Gestione del Personale, Formazione, Comunicazione e Immagine di Azienda presso diverse imprese private ed infine come consulente d'azienda libero professionista. Da un decennio si dedica agli studi massonici suscitando ampi apprezzamenti non solo nel mondo massonico. Nel 2007 ha fondato il sito web di studi e cultura massonici "La Cittadella delle Libere Mura" visitabile presso l'indirizzo: www.cittadelladelleliberemura.eu

La badessa di San Giuliano di Marisa Di Bello (Besa editrice) per la prima volta nel Salento














Arcadia Lecce e Besa editrice presentano l’11 febbraio 2011 ore 19,30 presso Cibus Mazzini per la prima volta nel Salento, “La Badessa di S. Giuliano” di Marisa Di Bello. Questa è una storia d’altri tempi, di un’epoca lontana per usi, costumi, linguaggio. Di luoghi immobili nel loro isolamento. Essa prende spunto da vicende realmente accadute agli inizi del secolo scorso in un convento del Sud. Attestati da un fitto carteggio tra Curia e convento, i fatti che si svolgono esattamente un secolo fa parlano di disordini, contrasti e malignità varie che determinano la chiusura di quel convento e la secolarizzazione di molte suore. Su questa trama di eventi storici si inserisce l’infelice e travolgente storia d’amore di suor Crocifissa, badessa di San Giuliano, e il ricco proprietario terriero Pietro Forzano, come storia emblematica, summa di tante storie di donne, della loro impossibilità di sceglier e liberamente e consapevolmente il proprio destino.

Marisa Di Bello è nata a Pisticci (MT) e vive a Bari. È pubblicista iscritta all’Albo dei Giornalisti di Puglia dal 1983 e ha iniziato a pubblicare dal 1979. Ha collaborato a numerosi periodici tra cui “Cosmopolitan”, “Noi Donne” e da oltre venti anni collabora alla rivista di cultura ed economia “Nelmese” con rubriche e interviste. Tra le inchieste pubblicate: “Le Ragazze degli Anni Ottanta” per le Edizioni Levante, Bari; “Viaggio nei Pianeti Diversi” sui gruppi di tendenza per “Nelmese”; “Donne Nere” per “Cosmopolitan” sulle mutilazioni sessuali subite da donne musulmane presenti a Bari; “Isole”, inchiesta radiofonica in 10 puntate trasmessa da Radionorba, sui vari gruppi etnici presenti sul territorio.

martedì 8 febbraio 2011

Cronache celtiche. La vera storia del Sacro Graal di Maurice M. Cotterell (Corbaccio)




















Un contributo sulla vera storia del Sacro Graal, la reliquia cristiana che più di tutte ha affascinato gli studiosi di ogni epoca e stimolato la fantasia di scrittori e registi. Una storia indissolubilmente legata ai celti, uno dei popoli più enigmatici che, assieme ai Mava e agli Egizi, aveva compreso la Scienza del Sole. La vicenda inizia a Gerusalemme con Giuseppe d'Arimatea, che porta il Graal in Gran Bretagna, e prosegue nell'Inghilterra celtica con Re Artù che, estraendo la spada Excalibur dalla roccia è riuscito a decifrare i codici celtici e a bere dalla Coppa di Luce. Cotterell rivela come la coppa sia poi passata in mano ai monaci affinché venisse custodita e come li abbia ispirati nella scrittura dei "Lindisfarme Gospel" se del "Book of Kells". Di come essi siano fuggiti dai vichinghi attraverso il mare per giungere a Kells, in Irlanda, dove il Graal si troverebbe ancora oggi nel National Museum of Ireland accanto a Excalibur.

lunedì 7 febbraio 2011

La linea di sangue del Santo Graal. La storia segreta dei discendenti del Graal di Laurence Gardner (Newton Compton)





















Questo libro unico, straordinario e controverso, ha inizio dove gli altri finiscono. Grazie alla possibilità di accedere agli archivi dei sovrani e dei nobili europei, Laurence Gardner fornisce prove, per la prima volta, di una linea di discendenza del sangue reale che da Gesù e dai suoi figli giunge fino ai giorni nostri. Queste pagine gettano una nuova luce sulla storia biblica, sulle figure di Giuseppe di Arimatea e Maria Maddalena, sulla leggenda di Re Artù e del Santo Graal e sull'avvincente storia dei Cavalieri Templari di Gerusalemme. Quella di Gardner è una rivelazione di eccezionale importanza per la storia della Chiesa, emersa dopo anni di studi e ricerche storiografiche, e destinata - senza dubbio - a sollevare discussioni e polemiche.

domenica 6 febbraio 2011

L' arte della redenzione. La vera natura del Sacro Graal di Stuart Wilde (Macro edizioni)


















Questo libro parla di uno strano mistero, di un varco nella realtà che potete imparare ad attraversare. Nella leggenda di Camelot, di tutti i cavalieri della Tavola Rotonda, soltanto due trovarono il Santo Graal. Il Graal, che risplende di una immensa luce, apparterrebbe ad un altro mondo. E non si tratterebbe di un calice, ma di una porta trans-dimensionale. Al di là del passaggio nascosto c'è un mondo senza tempo. Ma il mondo celestiale che si trova dietro questa porta si autoprotegge e non lascia entrare coloro che sono portatori di oscurità nascosta. Occorre sottoporsi a un processo di purificazione, riappacificarsi con tutta l'umanità, diventare umili e sensibili verso gli altri. In questo modo le entità oscure che abitualmente accompagnano gli umani, a poco a poco scompariranno per andare alla ricerca di un'altra persona senza amore. Stuart Wilde ci rivela le coordinate di questo percorso che va oltre l'illuminazione; un cammino non privo di ostacoli, perché dovremo affrontare la nostra imperfezione e riconciliarci con essa per diventare esseri completi non più divisi tra la luce e l'oscurità.

sabato 5 febbraio 2011

Gesù, la Maddalena e il Santo Graal. Un libro dalle sorprendenti rivelazioni di Giuseppe Vico (Firenze Atheneum)


















Un misterioso vaso, o coppa, capace di compiere miracolosi prodigi, è custodito da un re in un castello che è difficile da trovare. Il re è ammalato e sofferente, il suo dominio devastato; egli può essere guarito unicamente se un cavaliere eccellente troverà il castello e porrà in una specifica circostanza una domanda determinante. Con la giusta risposta la terra tornerebbe a fiorire e l'eroe diverrebbe il guardiano del Graal. È questa nelle sue linee essenziali la trama del romanzo di Chretièn de Troyes Perceval. Siamo intorno al 1180, nel pieno dell'epoca d'oro della tradizione medievale, dell'alta cavalleria, delle crociate e dei Templari. Il poeta francese dà inizio in questo modo a una memorabile leggenda che, passando attraverso i secoli, ritorna in primo piano nei nostri giorni.

venerdì 4 febbraio 2011

I catari e il Graal. Il mistero di una grande leggenda e l'eresia albigese di Michel Roquebert (San Paolo edizioni)





















Nel 1182 o 83, Chrétien di Troyes scrive Perceval le Gallois o Il Racconto del Graal, su commissione del conte delle Fiandre, Filippo di Alsazia. Dopo il 1215, una seconda ondata offre altri due Seguiti e l'immenso corpus del Lancillotto-Graal che, sul piano del contenuto spirituale, culmina intorno al 1225 con La ricerca del Santo Graal. Il dato importante sta nel fatto che tutto il ciclo nasce e cresce contemporaneamente alla preparazione e lo svolgimento della crociata contro gli albigesi, cioè la lunga guerra suscitata dal papato romano per sradicare dalla regione della Linguadoca l'eresia catara. La domanda cruciale che sta alla base del lavoro dell'autore di questo saggio storico è: perché il ciclo del Graal si è sviluppato proprio nel tempo in cui la Chiesa mobilitava le coscienze contro la grande eresia dualista del catarismo? Il libro cerca di rispondere a questo quesito con una grande attenzione alle fonti storiche e attraverso un linguaggio chiaro e accessibile.

giovedì 3 febbraio 2011

I templari. Un ordine cavalleresco cristiano nel Medioevo di Alain Demurger (Garzanti)





















I miti e le ricostruzioni romanzesche che ruotano intorno ai templari non si contano più: dalla misteriosa fondazione dell'ordine alla vita quotidiana dei cavalieri (compresa la loro attività sessuale), dalle favolose ricchezze accumulate alla feroce persecuzione da parte di re e papi, dal terribile supplizio di Jacques de Molay ai gruppi e sette che ancora oggi si richiamano a quella eredità, ogni aspetto della storia dei cavalieri del Tempio ha generato misteri e suscitato sfrenate fantasie. I templari non affascinano solo i cacciatori di tesori e i maniaci del complotto: anche gli storici hanno seguito le loro tracce, portando alla luce una vicenda più appassionante di molti romanzi. Negli ultimi anni documenti inediti e nuove letture hanno illuminato diversi aspetti dell'epopea del più celebre ordine cavalleresco medievale. In seguito a queste scoperte, Alain Demurger, che già aveva scritto un autorevole studio sui templari, ha sentito la necessità di dare una nuova organica sistemazione a tutte le informazioni finalmente disponibili. "I templari" racconta una vicenda appassionante, arricchendola di particolari e interpretazioni inedite. Unisce la precisione del grande studioso con la facilità di una narrazione avvincente, e soprattutto la capacità di fare chiarezza su uno dei grandi misteri della storia, separando la realtà dalla leggenda.

mercoledì 2 febbraio 2011

"I centri del potere massonico" di Cosimo Salvatorelli (Youcanprint)





















"Ho giurato a me stesso che questa è l’ultima opera dedicata alla Massoneria. Non mi definisco un illuminato nè un Maestro. Chi può dire di esserlo? Sento soltanto un Fuoco che brucia, una Volontà che va al di là delle Forme, dei Rituali, delle Iniziazioni, dei Grembiuli e gradi. La Volontà di conoscere me stesso e realizzare quella scintilla che ognuno di noi ha. Questa realizzazione passa attraverso la vita quotidiana, attraverso la gioia di ESSERE.  Ogni uomo può raggiungere alte vette a patto di acquisiire le quattro armi fondamentali: CORAGGIO, VOLONTA’, CONOSCENZA, SILENZIO. E questo lo si può fare anche senza  Ordini Iniziatici, comunemente intesi. Ma visto la loro resistenza alla intemperie di SATURNO, tutti noi, Fratelli e uomini di Volontà, abbiamo l’obbligo ed il piacere di AGIRE, facendoli  risplendere di LUCE originaria. A meno che non si voglia aderire a quelle istituzioni he predicano bene e razzolano male. Questa mia confessione è dedicata a tutti i Fratelli di buona volontà  ma anche a quei Fratelli a cui una fascia bianca basta per credere di Fare.  A loro dico: abbiate il coraggio di soddisfare le vostre manie ma al di fuori di ogni contesto iniziatico. Non deturpate le istituzioni che già sono in decandenza. Qualcuno già lo ha fatto, l’ego ormai gonfiato è scoppiato. Meglio così! Del resto, l’Iniziazione non è per tutti nè tantomeno l’Agire Iniziatico. Spero che la trilogia: Da Massoneria Speculativa a Massoneria Operativa, Per  una nuova generazione di Massoni, I centri di Potere del Massone, possano servire alle giovani generazioni di Massoni che in più hanno soltanto una cosa (forse): l’incoscienza pura e forte per poter gettare un piccolo sassolino nel grande stagno massonico ed iniziatico. Vi abbraccio come sapete"

martedì 1 febbraio 2011

La fine dei templari di Andreas Beck (Piemme)





















1307-1314: un processo farsa condannò a morte il più potente ordine militare del medioevo. I templari erano ormai diventati uno dei più ricchi gruppi monastico-militari e il re di Francia, bisognoso delle loro ricchezze, sollevò contro di loro un castello di accuse: pratiche omosessuali, riti magici di iniziazione, blasfemia. Un inquisitore francese sottopose i membri dell'ordine a torture e interrogatori pur di ottenere le prove e le confessioni per poter sciogliere il gruppo e incamerare i suoi beni. I templari erano davvero 'banchieri di Dio', maghi o ciarlatani? E' accettabile un procedimento locale che porta alla soppressione di un ordine presente in tutta l'Europa?